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«Nell’imperfezione che a volte la vita ci dona, io, senza presunzione, mi sento quasi perfetto!»: così scrive Pasquale Tuccino Centrone facendoci penetrare in quel luogo dello spirito, dove l’involucro esteriore dell’uomo diventa del tutto inutile.
Da quando il più famoso ristoratore di Puglia si è ammalato di SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, per lui è cominciata una seconda vita, che lui stesso ha deciso di dedicare in buona parte alla scrittura.
Utilizzando il sistema “Emotiv Insight Brainware” che consente ai malati di SLA di comunicare con il mondo, Pasquale Tuccino Centrone racconta ogni giorno la sua nuova condizione di vita sui social, non escludendo affatto, un suo imminente ritorno alla normalità.
In questa prima raccolta di scritti estrapolati dal suo profilo facebook, “Tuccino” è più che mai un poeta del (a)mare, un artigiano devoto al dettaglio paesaggistico, che usa come lente d’ingrandimento per mettere a fuoco la sua malattia dall’interno. Utilizzando un tono discorsivo, semplice e libero, da forma a visioni terse, sorprendenti quanto icastiche, trama di un inno alla vita, che costeggia la morte opponendole il sorriso di un’intelligenza ardente quanto vigile. Tanto che vien da chiedersi chi sia il vero malato. Chi scrive o chi legge?
Di solito si dice che una malattia può trasformarsi in un’opportunità. Ma chi lo afferma ci crede solo a metà. Perché, a essere sinceri, chiunque rinuncerebbe a qualsiasi cosa pur di evitare il dolore. Se invece lo chiedete a lui, a Pasquale Tuccino Centrone, vi risponderà semplicemente: “che culo che ho avuto!!!“. Infatti, lui è tra i pochissimi, che è riuscito a trasformare la sua terribile malattia, la SLA, in poesia e in speranza per tutti, adoperando gli unici mezzi che gli sono più congeniali. La sua innata sensibilità e la spiccata e dissacrante ironia che lo distingue da sempre.
Tuttavia, adesso che purtroppo la vita gli ha insegnato alcune semplici e solide verità, Pasquale Tuccino Centrone è comunque un uomo diverso, sicuramente più profondo, più attento a tutti quei sentimenti che non mutano mai, come l’amore e la sincera amicizia, che toccano il cuore delle persone e muovono il mondo ogni giorno.
Per questa ragione, il Pasquale Tuccino di oggi, non è affatto un uomo sconfitto dalla sua malattia, anzi, sulle sue spalle poggia ancora il peso di quel tempio che lui stesso ha contribuito a costruire, accanto al padre “Tuccino” e la madre Tonetta, non certo per la sua famiglia, ma per la Puglia intera e non solo.
Nella sua vita precedente, quando era ancora alla guida del ristorante “daTuccino” (cosa che in realtà fa ancora oggi ma in maniera più defilata…), servendo in tavola una ristorazione “semplice” e sostenibile, con una cucina fatta di passione ed orgoglio, di tutela e di recupero della propria identità, Pasquale ha reso classica un idea che prima di lui era essenzialmente popolare, tipica di quel piccolo mondo di pescatori, che a “Re” Tuccino, ha sempre riservato il miglior pescato di Puglia.
Durante quegli anni, proponendoci di gustare i suoi fantastici crudi di mare, quelli con le sue amate Cozze Pelose e i Ricci di scoglio, le Noci e le Tagliatelle di Allievi, i Polpi e i migliori Gamberi Viola di Gallipoli, gli Scampi e lo Scorfano, non solo ha fatto conoscere la vera Puglia in tutto il mondo, ma ci ha reso anche persone migliori, più libere, curiose. In poche parole, ci ha donato quel senso di verità, che ancora oggi ritroviamo intatto nei suoi illuminanti pensieri scritti, pubblicati quotidianamente da lui stesso sul suo personale ed affollatissimo profilo facebook.
Il suo libro dal titolo "Diversamente Innamorato" lo si trova per ora in tutta la Puglia e nelle librerie Feltrinelli ma tra breve sarà disponibile in tutta Italia, il tutto per portare a conoscenza il mondo della Sla ed a raccogliere fondi.
©Franz Gustincich/Foto&Coperto