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Il 1° dicembre, presso la Camera dei Deputati, sarà presentato il progetto la Casa delle Donne di Kobane.
Il progetto prevede la costruzione di un edificio su tre piani con una superficie complessiva di 1500 metri quadri ed è stato finanziato con l’otto per mille della Chiesa Valdese, Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi. I lavori sono già cominciati. A sostenerlo sono l’associazione PonteDonna (capofila), l’associazione Lucha y Siesta, l’Ufficio Informazione Kurdistan in Italia e il Koerdisch Instituut te Brussell.
La Casa delle Donne rientra nel progetto di ricostruzione del Rojava dopo le devastazioni subite a opera di Daesh e risponde ai principi democratici del Patto Sociale della Carta del Rojava. La Casa sarà gestita dalle Donne di Kobane organizzate. La finalità è creare un centro internazionale per lo scambio di saperi e di buone pratiche, cioè una Accademia delle Donne. La Casa delle Donne di Kobane ospiterà anche altre attività come la prevenzione per la salute delle donne e dei bambini, e lo empowerment individuale, organizzativo, di comunità.
Cioè la Casa delle Donne, sarà anche il luogo della prevenzione alla salute e all’autodeterminazione. Il desiderio delle associazioni che lavorano al progetto è quello di sostenere le donne al raggiungimento dell’autonomia attraverso l’implementazione di cooperative che permetteranno alle donne di produrre reddito e secondo un percorso auto determinato nella costruzione di identità plurietnica e culturale, religiosa e linguistica. Un “format” agibile anche da altre realtà nazionali e internazionali.
Per saperne di più: www.youtube.com/watch?v=WOXCf6HXb64