Tempo di lettura: 5 minuti
Si svolgerà dal 13 al 15 novembre a Bari, in piazza del Ferrarese, la terza edizione de “La città visibile”, festival dedicato quest’anno a grandi artisti e piccoli artefici di una città che, come grande opera d’arte collettiva, diventa visibile e si manifesta con tutte le sue storie, gli spazi e le persone che sperimentano, si mescolano e si mettono in gioco.
Il festival è organizzato dalla Fondazione Città Bambino con la collaborazione di Spine Temporary Small Bookstore e il sostegno della Regione Puglia – assessorato all’Industria Turistica e culturale e Ufficio Garante dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza -, dell’assessorato comunale al Welfare di Bari e con il patrocinio dell’assessorato comunale alle Culture.
Il programma è stato presentato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo di Città, alla quale hanno partecipato la Garante dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Puglia Rosy Paparella, gli assessori comunali al Welfare Francesca Bottalico e alle Culture Silvio Maselli, la presidente della Fondazione Città Bambino Maria Cascella e il direttore artistico del festival, il designer ed educatore Vittorio Palumbo.
“Il sostegno dell’Ufficio regionale del garante dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza – ha detto Rosy Paparella – nasce dalla constatazione che i bambini sono troppo spesso ospiti invisibili delle città, quasi non previsti all’interno dello spazio pubblico. Noi sappiamo che lo sguardo innocente dei bambini, al contrario, è uno sguardo “maestro” per tutti, capace di rivelare lo straordinario che c’è anche nell’ordinario. Per questo mi piace particolarmente la scelta della parola artefici associata ai più piccoli, che riconosce loro la capacità di costruire una città diversa a partire dalla capacità di cogliere delle visioni di una città che forse gli adulti non riescono a vedere. I bambini sono i soggetti principali di questo festival che però, è opportuno sottolinearlo, è rivolto a tutti, dagli zero ai 99 anni”.
“Il welfare partecipa alla rete di questo festival – ha dichiarato Francesca Bottalico – molto atteso dai più piccoli e dalle loro famiglie, nella convinzione che la città possa essere letta come una grande opera collettiva alla quale i bambini sono in grado di dare un contributo determinante. In questa tre giorni i bambini parleranno della città, della vita, dei legami, delle visioni che la attraversano, mettendo in gioco fantasia ed energia. Questo festival apre il mese dedicato all’infanzia nel migliore dei modi, con i bambini che costruiscono la città degli adulti, in un rovesciamento del senso comune. Credo che l’arte e l’immaginazione siano gli strumenti ideali per restituire bellezza anche alle situazioni più delicate e difficili, quelle di cui generalmente si occupa il welfare. Il mio auspicio è che questo festival possa diventare un punto di riferimento nel panorama nazionale, e per questa ragione la nostra disponibilità a collaborare per consolidare questo appuntamento è totale”.
“Sarà il momento politico – ha proseguito Silvio Maselli – ma rileggo spesso i principi fondamentali della nostra Costituzione, in particolare l’articolo 3 che ci ricorda che tutti i cittadini hanno pari dignità e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione alcuna, e che è compito della Repubblica rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione alla vita del Paese. Un articolo che stimola la Repubblica, intesa non come insieme delle istituzioni, ma come comunità di cittadini e di cittadine, ad attivarsi concretamente affinché vengano rimossi tutti gli ostacoli alla libera espressione degli individui, piccoli o grandi che siano. Ciò che un Comune può fare in quest’ottica è favorire, spianando il terreno, l’attività degli operatori che lavorano quotidianamente per l’integrazione, nella consapevolezza che una città è tanto più aperta e accogliente quanto più è capace di creare le condizioni affinché i più piccoli possano essere pienamente coinvolti e attivati per contribuire alla vita della comunità. Per questo ringrazio la Fondazione Città Bambino, che con la Città visibile ci aiuta a rendere la nostra città viva, visibile, credibile, aperta e creativa”.
“La nostra idea è quella di una città a misura di bambino dedicata alla bellezza, alle relazioni, alla fantasia e alla voglia di ripensare con sguardo audace gli spazi urbani e il loro linguaggio educativo affinché diventi inclusivo e generativo – ha spiegato il direttore artistico Vittorio Palumbo -. Tutti i bambini, infatti, sono artisti e, se realmente coinvolti, possono contribuire dal basso alla costruzione, al cambiamento e all’evoluzione delle nostre città. Per questo la terza edizione del festival è incentrata sulla parola artefice, nell’idea che i bambini si mettano in gioco per costruire la più grande delle opere d’arte, la città, intesa come grande campo da gioco. Il villaggio dell’innocenza ne sarà la testimonianza concreta, e offrirà a tutti i bambini e le bambine l’opportunità di mettere in pratica quei diritti dei minori di cui tanto si parla”.
L’opening del festival sarà domenica 13 alle ore 9.00: in piazza del Ferrarese sorgerà il Villaggio dell’innocenza, uno spazio pop che accoglierà i bambini e le bambine, artisti e artefici di una città possibile da immaginare e costruire insieme durante il festival.
Tanti gli appuntamenti previsti nei tre giorni di festival: i bambini saranno attori e co-registi con Lapis & Film – Accademia del cinema dei ragazzi di Enziteto in una serie di piccoli spot sull’arte e con Sinapsi produzioni partecipate nella realizzazione di un docufilm su arte, innocenza e città; passeggeranno con LibroLab tra le opere di grandi artisti del ‘900 per poi ripensare, personalizzare e riscriverne la storia; si cimenteranno insieme a DualBit con l’arte digitale e trasformeranno i propri disegni in opere virtuali animate in 3D e proiettate in piazza al calar della sera; potranno disegnare danzando con “boaOnda Movimento Danza”; vivranno in un vero Atelier d’arte l’esperienza di realizzare la propria opera d’arte lasciando un segno nella grande opera collettiva che è la città. Potranno inoltre ripensare e ristampare segni e simboli della città con tecniche serigrafiche con il Collettivo Zebù, realizzare insieme una grande opera di street art con il collettivo di artisti Pigment WorkroomKuziba Teatro e progettando burattini con Casa di PulcinellaMariantonietta Bagliato. Intervisteranno pubblicamente gli autori e gli illustratori di libri e albi illustrati di importanti case editrici nazionali e internazionali quali Bao Publishing di Milano, edizioni Milimbo di Valencia (Spagna), edizioni la meridiana di Molfetta, Lapis edizioni di Roma.
La piazza da spazio si trasformerà anche in luogo urbano diventando occasione di confronto sui linguaggi artistici e sulle politiche per l’infanzia e l’adolescenza: artisti, creativi digitali, designer, artigiani, pedagogisti, insegnanti, animatori socio culturali, blogger, bookstore, editori, associazioni, imprese sociali, teatri si incontreranno e confronteranno per sperimentare approcci nuovi e condivisi che possano garantire la libera espressione e la partecipazione attiva dei bambini al cantiere della città che verrà. Ci saranno quindi percorsi su speranza, arte-città e capacitazione delle competenze con Chiara Scardicchio e Monica Filograno della HopeSchoolNati per l’arte della casa editrice Artebambini di Bologna; viaggi tra gli albi illustrati con la blogger de La coda dei libri Stefania Liverini.
Tutti gli eventi sono gratuiti. Per info e prenotazione ai workshop e ai laboratori: segreteria@fondazionecittabambino.it
Per le scuole è necessaria la prenotazione dei gruppi classe per le giornate di lunedì e martedì.
Per ulteriori informazioni www.fondazionecittabambino.it e le pagine facebook di La Fondazione Città Bambino e La Città visibile.
La fondazione Città bambino è composta da: coop. soc. GET, coop. soc. Progetto Città -Granteatrino Casa di Pulcinella – Teatro Kismet O.perA.