Tempo di lettura: 2 minuti
Il viaggio al centro della propria esistenza, inteso come avvicinamento, ma anche allontanamento: tutto questo è “Tama Kelen – Il viaggio che insegna”, cortometraggio diretto dal regista Michele Pinto che sarà proiettato nei primi di Febbraio e girerà in diverse città della Puglia accompagnata dalla mostra fotografica sempre inerente al progetto cinema, foto scattate dalla fotografa professionista Maria Pansini. Il corto è l’ ultima parte del progetto “Cinema” che ha coinvolto 15 ospiti della casa "S. Croce Rosario Livatino”, sia beneficiari dell’ emergenza Mare Nostrum e sia beneficiari del progetto SPRAR, in collaborazione con l’ associazione di promozione sociale Migrantes, organizzato in due lezioni a settimana da due ore, il progetto è stato strutturato in due parti, teoria e ripresa delle scene necessarie alla realizzazione di un cortometraggio. E sono stati loro stessi i protagonisti non soltanto del corto, ma in prima persona della sceneggiatura scritta interamente dai corsisti. “Tama Kalen” è una produzione “Morpheus Ego”, in collaborazione con l’associazione di volontariato “Salah”, della Curia vescovile di Andria, della “Casa Accoglienza S. Maria Goretti” di Andria, dall’Associazione “Migrantes” di Andria e dall’ ufficio per le migrazioni. Oltre alla regia di Michele Pinto, occorre menzionare Raffaele Tedeschi al montaggio, Diego Magrone, direttore della fotografia e Maria Pansini, che attraverso i suoi scatti farà rivivere quanto accaduto sul set. “Tama Kalen” vuole infondere una prospettiva interculturale, con lo sfondo teorico nel quale è stato pensato e realizzato il progetto che apre a riflessioni multiprospettiche sulle potenzialità educative del cinema nei diversi contesti della nostra società. È un viaggio che attraversa temi che interrogano e toccano la trama profonda della vita di ciascuno in una società globalizzata e multiculturale. Mira a sollecitare pratiche narrative e a sostenere una comunicazione dialogica entrando in relazione “con” e “attraverso” i frammenti di storie racchiusi nelle sequenze filmiche, scelte fra una selezione di pellicole con una pluralità di prospettive, storicamente, geograficamente e culturalmente anche molto diverse. Offre elementi per capire come e in che misura la narrazione filmica stimoli e sviluppi la mediazione educativa e la gestione delle dinamiche relazionali e comunicative nella costruzione di riferimenti culturali e valoriali plurali, nei contesti educativi formali e informali, in Italia e all’ estero.