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"Inizialmente volevo fare il musicista e non ero per niente interessato a raccontare le cose. Poi però mi sono reso conto che il modo di scrivere una canzone, in realtà, assomiglia molto al modo di comporre musica. In Italia c’è sempre tanto da dire con le canzoni e mi arrabbio quando sento che tanti brani parlano solo di sciocchezze. Sono i ragazzi che devono raccontare, anche con leggerezza". Ivano Fossati è protagonista al Medimex di Bari, dove ha raccontato la propria carriera ad un pubblico composto per lo più da ragazzi, in uno degli incontri che qualche giorno fa ha riempito gli spazi della fiera dell’innovazione musicale.
Rispondendo alle domande sulla sua carriera e sulla sua esperienza come cantautore ma anche come autore per altri artisti, l’autore di ‘La canzone popolarè, ‘Il disertorè e tutti gli altri successi collezionati nell’arco di una lunga carriera, ha spiegato i suoi inizi. Tra un ricordo e l’altro, Fossati ha ripercorso quello che per lui ha rappresentato il periodo fondamentale per la canzone. "Immaginando un grafico – ha detto il cantautore genovese – negli anni Settanta abbiamo un picco di artisti che si sono impegnati a raccontare la storia del nostro paese, non solo in modo grave ma anche con leggerezza. Le canzoni che sono nate in quegli anni sono state utili a raccontare come letteratura e il cinema".
La carriera di Fossati ha cambiato prospettive proprio in quel periodo. "Tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta – ha raccontato ancora – mi sono accorto che la tecnica dello scrivere aveva regole simili a quelle della musica e solo allora ho cominciato a scrivere meglio. Prima scrivevo testi a canzoni destinate ad altri e pensate per entrare in classifica". Tra collaborazioni e intuizioni che hanno portato il suo nome ad essere uno di quelli fondamentali della musica italiana degli ultimi quarant’anni, Fossati ha spesso cambiato direzione e stupito nelle sue scelte. "Non c’è niente che paghi di più dell’andare controcorrente – ha detto il cantautore – e non è necessario seguire i consigli di quelli più vecchi. Ai ragazzi che vogliono fare musica dico spesso di non ascoltare nessuno. Il compito di un bravo produttore è assecondare nuovi artisti che possono avere visioni che noi non abbiamo".
Da qualche anno Ivano Fossati ha anche deciso di ritirarsi dall’attività live, smettendo di fare concerti per dedicarsi solo alla scrittura e al lavoro da studio. "Una scelta del genere – ha sottolineato – deve essere una decisione per la vita e devi stare bene per forza dopo, altrimenti sarebbe una catastrofe. Devi essere già certo prima che la scelta ti farà bene. Io ho sempre considerato il mio vero mestiere quello di scrivere canzoni. Preferivo scrivere piuttosto che andare in tour".
Foto di Fabio Palmisano