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Si è lanciato da 41,42 chilometri di altezza, battendo il record assoluto di caduta libera, a una velocità di 1.321 chilometri orari. Da lassù Alan Eustace, 57 anni, supermanager di Google, vicepresidente del gigante di Mountain View, avrà goduto di una vista degna delle immagini di Google Earth e Street Views, a sole 48 miglia dall’ingresso nello spazio.
Col suo balzo da 25 miglia ha superato il precedente primato dello spericolato paracadutista austriaco Felix Baumgartner, che saltò da 24 miglia (poco più di 39 chilometri). "E’ stato incredibile, meraviglioso", ha commentato Eustace, che ha aperto il suo paracadute dopo una caduta libera in cui ha percorso ben 39 chilometri in quattro minuti. In tutto dal lancio all’atterragio sono passati quindici minuti. Mentre per salire quasi sul tetto della stratosfera con un pallone aerostatico – indossando una tuta da spaziale – ha impiegato circa due ore.
A terra la squadra di esperti che hanno seguito l’emozionante lancio racconta di aver udito il ‘sonic boom‘ quando Eustace con la sua velocità ha infranto per 90 secondi la barriera del suono. "Ho potuto vedere l’oscurità dello spazio e gli strati dell’atmosfera come mai li avevo visti finora. È stato meraviglioso", ha raccontato ancora Eustace.
L’impresa è stata una sorpresa per tutti, preparata a lungo e in gran segreto dalla Paragon Space Development e il suo team di superesperti nella realizzazione di sistemi di controllo in situazioni estreme. In qusto caso si trattava di sperimentare proprio la supertecnologica tuta spaziale usata da Eustace.
Questi si è allenato per quasi tre anni, prendendo un lungo periodo di aspettativa da Google e preparando il lancio record fuori dalla luce dei riflettori, a differenza – fanno notare i media Usa – della superpubblicizzata impresa di Baugmartner due anni fa, sponsorizzata dalla Red Bull.
"L’impresa di Eustace è pazzesca. Ha comportato un incredibile dose di rischio e portarla a termine senza problemi testimonia la professionalità del lavoro fatto", si congratula sul New York Times l’ex astronauta Mark Kelly. E per il prossimo record – affermano gli esperti – ci vorrà probabilmente del tempo. E chissà che Eustace non ci riprovi ancora. O se a raccogliere il guanto della sfida sarà ancora l’austriaco Baugmartner.