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Film brevi, web series, video clip, video d’arte. Sotto la generica definizione di “cortometraggio” si nascondo forme espressive diversissime, terreno di sperimentazione e innovazione del settore audiovisivo e, molto spesso, forma di esordio per giovani cineasti indipendenti. Unacategoria in cui si concentra un fermento creativo che probabilmente non verrà mai a contatto con un pubblico, perché il cortometraggio non ha mercato, non ha un’adeguata distribuzione e, di conseguenza, ha un pubblico di nicchia, fatto di soli appassionati. Partendo da questa consapevolezza Andrea Costantino editore e fondatore di AncheCinema, casa di produzione e distribuzione cinematografica barese, ha sviluppato grazie alla collaborazione con Leo Bozzi la prima applicazione italiana per la distribuzione dei cortometraggi di qualità, parte di un più ampio progetto volto al sostegno e alla distribuzione delle storie brevi.
Da poco AncheCinema ha lanciato una nuova applicazione con l’obiettivo di “dare dignità alle storie brevi”. Spiegaci meglio come funzionerà.
Tutto è nato con la distribuzione di “Sposerò Nichi Vendola”, il cortometraggio realizzato nel 2009con cui abbiamo venduto ben 1500 copie grazie alla distribuzione nel circuito Feltrinelli, un risultato eccellente per un film breve. L’idea èquella di dare una collocazione commerciale al cortometraggio che, attualmente, non ha nessun tipo di distribuzione. Ci sono stati esperimenti importanti in questo senso, ma tutti sono naufragati. Tuttavia la forma cortometraggio continua a essere sostenuta dalle politiche pubbliche. Il MIBAC, le Film Commission finanziano la produzione di cortometraggi, esistono festival molto seguiti dedicati al film breve, questo vuol dire che c’è una domanda, c’è chi segue questa forma cinematografica. Eppure non c’è una distribuzione. Per questo nasce il progetto editoriale di AncheCinema, una realtà piccola e indipendente, per cui la sfida è importante. La scelta di puntare sulla distribuzione della forma filmica breve continua con la nuova applicazione,scaricabile gratuitamente su Android e Iphone, che dà la possibilità di acquistare cortometraggi al prezzo di 89 centesimi.
L’applicazione distribuisce film e racconti brevi. In che modo si integrano la forma letteraria e quella cinematografica?
Il progetto prevede la pubblicazione di cortometraggi e racconti, mettendo assieme due forme espressive diverse, quella letteraria e quella cinematografica. Non necessariamente film e racconto dovranno essere realizzati dello stesso autore, potranno essere anche sguardi diversi sullo stesso tema. L’obiettivo è quello di portare alla conoscenza del pubblico lavori ancora non realizzati. Il progetto editoriale vuole dare visibilità a idee che spesso non riescono a essere conosciute fuori, che non arrivano mai al confronto con l’esterno. L’essere editi dà dignità e forma a queste idee in modo che possano essere percepite al meglio e, perché no, possano trovare più facilmente un sostegno per uno sviluppo ulteriore.
AncheCinema sta anche sviluppando accordi con altre realtà con l’obiettivo di incrementare il pubblico del cortometraggio. In che maniera?
Ci sono già accordi di collaborazione con festival cinematografici che si basano sulla premiazione di un cortometraggio. Il premio assegnato dallo staff del festival consisterà nella distribuzione del corto attraverso l’applicazione dando al lavoro un’occasione in più di visibilità. Autore, distributore e festival nel nostro progetto hanno la stessa percentuale sulle vendite, in questo modo tutti lavorano al successo del progetto. I dati delle prime settimane di vita dell’applicazione indicano circa 100 download al giorno per l’applicazionee una media di 10/15 acquisti. Un dato che crediamo possa crescere con l’aumento dei cortometraggi e dei racconti in distribuzione. Attualmente sono solo due: “Sposerò Nichi Vendola” e “Bibliotheque” il nuovo lavoro prodotto da AncheCinema
Invece la distribuzione del cortometraggio nel circuito cinematografico come potrebbe essere incentivata?
È un esperimento che ho già fatto con “Sposerò Nichi Vendola”, proponendolo nei cinema in fascia pomeridiana con un biglietto di 3 euro. Se si diffondesse questa pratica la gente saprebbe quando poter vedere cortometraggi a cinema, si potrebbe creare una consuetudine e incrementare la fetta di pubblico di questo genere, promuovendo la visione del cortometraggio nel suo luogo naturale e non esclusivamente su youtube e sul web.
E il circuito televisivo non rappresenta una possibilità per il cortometraggio?
La televisione non paga quasi mai, spesso si lavora con la ormai famigerata formula dello scambio con la visibilità offerta. Troppo spesso il cortometraggio in tv viene inserito all’interno di trasmissioni e non figura nel palinsesto, questo significa che quel lavoro non esiste per la Siae. Lavorare con la televisione è ancora più complicato…
Ci sono progetti di lungometraggio in corso?
Realizzare un lungometraggio è davvero difficile. Se pensiamo che nel la scorsa stagione Checco Zalone ha occupato 1.000 delle 5.000 sale italiane per 4 settimane si comprende come lo spazio a disposizione per tutto il resto sia davvero pochissimo. Con AncheCinemaabbiamo progetti di lungometraggi, per ora però cerchiamo di diffondere le nostre idee attraverso il nuovo progetto editoriale in modo da poterle portare a contatto con finanziatori e distributori.