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Una bolla di 3.000 metri quadri dedicati a innovative strutture e servizi per il benessere, la salute, la forma fisica e la convivialità. Una bolla battezzata “le Nuage” da colui che ne ha concepito il progetto, il genio dell’architettura Philippe Starck, con l’italiano Stefano Robotti al fianco, in qualità di vice-responsabile del progetto. L’edificio aprirà le sue porte nel cuore pulsante della città di Montpellier il giorno 1 ottobre. Si articola come uno spazio aperto e “interattivo” ed “inter-generazionale”, all’interno del quale trovano posto quattro "villaggi": la “place”, al piano terra, dedicata a bar e ristorante, negozi sport e stile, e cabine beauty per trattamenti su misura, nonché ad un pop-up store, uno spazio-eventi aperto alle aziende che vorranno presentare eventuali novità.
Al primo piano il villaggio “santé”, ove, su appuntamento, si avrà la possibilità di ricevere il consulto di un dietista, di un osteopata, di un podologo, di un chirurgo dentario e ortodontista nonché di uno specialista in medicina vascolare ed estetica; al secondo piano, invece, il villaggio “aquatique et des tout-petits”, con una piscina di 16 metri per le diverse attività in acqua, una sauna ed uno spazio relax, nonché, sempre allo stesso piano, un asilo nido per i bambini dai 2 mesi ai 4 anni. Al terzo e al quarto piano, infine, trova spazio il villaggio “forme”, un tempio della “remise en forme” il cui menù si rivela ricchissimo, dalle attività individuali ai corsi collettivi, fino alle attività di ultima tendenza, il tutto con macchinari di elevata tecnologia e con il supporto di specialisti del settore.
Il risultato è allo stesso tempo minimale e impressionante; spinto da leggerezza, sospensione e trasparenza, l’edificio racchiude i suoi quattro "villaggi" in un volume effimero e di elevato tenore tecnico. Cinque livelli, un piano terra e quattro piani, per un’altezza di 17 metri, una facciata di 60 metri lungo tutto il viale, e una superficie totale di 3.000 metri quadri. Poggia su una base solida che alterna blocchi opachi e trasparenti, ed è costituito da un’ossatura lasciata grezza, ma costruita “à l’ancienne”, con tavole di legno che imprimono le loro venature sui muri di cemento. L’aspetto “a fossette” della facciata, realizzata con una membrana trasparente che rappresenta il principale elemento di originalità dell’edificio, viene amplificato dal gioco delle scatole opache che agiscono come bottoni su un cuscino. Tutta la bolla viene gonfiata attraverso l’immissione di aria a 700 bars, intorno alla struttura portante rigida; la bolla stessa è fatta di un materiale plastico serigrafato ultra-sottile, un polimero chiamato ETFE, dalle elevate prestazioni termiche. Un’alternativa al vetro, che non toglie nulla ai giochi di trasparenza, permette di fare entrare la luce naturale, e dà luogo ad interazioni visive permanenti tra l’interno e l’esterno.
La scelta delle finiture, come dei materiali, dimostra l’attenzione al dettaglio che rappresenta la firma più autentica di Phillipe Starck; ogni ambiente, strutturato in sé come una micro-architettura, è progettato con materiali adatti alla sua funzione: agglomerato in plastica per le cabine di estetica, alluminio a nido d’ape per i negozi, serrande trasparenti nelle zone relax, o industriali in quelle di attesa, piastrelle nei luoghi umidi, e legno per le sale dedicate allo sport, nonché policarbonato nei passaggi lasciati in trasparenza. Tutto ciò dimostra chiaramente la maestria di Starck nel creare veri e propri spazi-sceneggiatura, attraverso una fantasia calorosa e confortevole, che consente ai fruitori delle sue opere di sentirsi subito a proprio agio.
"La bellezza e la ricchezza della vita emanano dalla diversità, con sorprese, con trasparenze, con proiezioni; così, questo luogo extra-ordinario non poteva che essere il più semplice possibile. Questo edificio è l’opposto di un gesto architettonico, si tratta di un quasi-nulla, di un’opera urbanistica, di una città caotica e libera, una bolla magica praticamente indistruttibile sebbene misuri solo di poche decine di millimetri di spessore. Le Nuage è una fabbrica di energia a disposizione di ciascuno e della città di Montpellier". Queste le parole con cui lo stesso Philippe Starck descrive le Nuage, un progetto ambizioso nato con la preziosa collaborazione dell’italiano Stefano Robotti, “chef de projet” al fianco di Starck, e, soprattutto, grazie all’incredibile carattere visionario del Gruppo Roxim, il gruppo immobiliare ideatore e realizzatore dei lavori.
Noi di LSD Magazine abbiamo visitato il cantiere, praticamente ultimato, e abbiamo incontrato Carole Pigeon, Direttrice del Club 7 e figlia del Presidente fondatore del Gruppo Roxim, Marc Pigeon.
Carole, il vostro primo investimento è stato il Club 7? Come è nata l’idea?
“Pratico sport regolarmente fin dalla mia infanzia, e ho visto crescere, in Francia, questa tendenza a unire il benessere allo sport; un desiderio a livello collettivo per tenersi in forma, godere al meglio la vita e trovare il piacere di fare sport e di affrontare in modo più vivace la quotidianità, quando si vive in aree urbane. Nel 2008, a Montpellier non vi era nulla che sposasse questa aspirazione. Abbiamo deciso, così, di aprire il Club 7, un centro benessere e fitness incastonato in una splendida cornice verde, quella del quartiere Aiguelonge”.
Ci puoi parlare di ciò che per te è speciale del Club 7?
“Il concetto originale è la combinazione di attività, dal fitness allo yoga, passando dal tennis e dal coaching personalizzato, abbinate a cure termali e di bellezza. Il Club 7 è un riflesso dei nostri valori: convivialità, conosciamo ogni socio con il suo nome; divertimento, con attrezzature e corsi di qualità; coaching individuale, attraverso una consulenza personalizzata per essere più vicini alle motivazioni e alle capacità di ognuno; innovazione, con un continuo rinnovamento delle attrezzature e delle attività per incorporare le ultime tendenze; e l’“esprit club” con l’organizzazione di numerosi eventi conviviali e serate a tema. Abbiamo voluto renderlo un luogo particolarmente accogliente, dove l’enfasi è su un’accoglienza personalizzata e su servizi di alta qualità. In questo il Club 7 ha rappresentato un investimento pioneristico, e tale resterà”.
Lo stesso può dirsi per le Nuage? Perché la scelta di Philippe Starck?
“Starck, nonostante la sua fama, resta il principale sostenitore di ciò che lui stesso definisce il “design democratico”; perciò, lavorare con lui ci ha consentito di conciliare un elevatissimo livello di qualità con il nostro impegno per l’accessibilità, già in essere nel Club 7. Le Nuage si configura come uno spazio aperto alla città; il nostro secondo investimento, il City 7, centro fitness ubicato nello stesso quartiere di Port Marianne, verrà chiuso e tutti i suoi membri diventeranno de facto membri de le Nuage, dove essi troveranno, in un luogo magico, lo stesso team e lo stesso spirito”.