Tempo di lettura: 5 minuti
Cannes, Venezia? Sembrava di essere sulla Croisette o al Lido la sera del 28 luglio e invece eravamo a Bisceglie. Al posto del red carpet, lo sfondo del mare. Una parata di stelle ha illuminato una città che tutte insieme quelle star del piccolo e grande schermo, ma anche del teatro, non le aveva mai viste. L’Anfiteatro del Mediterraneo ha accolto la prima edizione del CineDolmenFest, una kermesse voluta dall’amministrazione comunale che ha sposato il progetto di Gerardo Russo per Standing Ovation Produzione in collaborazione con il Centro Studi biscegliese e la regia di Fabio Di Credico, operando di concerto con Michele Placido che ne ha curato la direzione artistica, il regista del film “La scelta”, cominciato a girare a giugno proprio a Bisceglie, che uscirà a fine febbraio. Grazie alla visione illuminata dell’amministrazione locale si sono puntati i riflettori su di una città fino ad ora, almeno cinematograficamente, sempre ancella, mai protagonista.
Tanto rumore per nulla, commentano alcuni. Vedremo, per intanto c’è da testimoniare un movimento di cittadini e turisti curiosi che sostano per ore sia durante le riprese del film sia fuori dal Nicotel, noto hotel cittadino, dove è di stanza la produzione, nell’attesa di uno sguardo o di un autografo o di una foto dei loro beniamini: Raoul Bova, Ambra Angiolini, Valeria Solarino e lo stesso Placido. E ovviamente il circo mediatico di tv e testate. Il ritorno in termini turistici già c’è, ma sarà il tempo a conclamarlo, anche dopo l’uscita del film.
I presupposti per lo spettacolo del Gran Galà CineDolmenfest erano buoni e si avvertivano già dalla mattina in conferenza stampa. Un clima di festa essenzialmente, con alcuni dei mostri sacri del mondo dello spettacolo in Italia: da Michele Placido, a Renzo Arbore a Maurizio Micheli, con qualche “innesto” di freschezza con Giulia Luzi e Davide Merlini dal musical del grande David Zard “ Romeo e Giulietta. Amae cambia il mondo”.
Un mattatore d’eccezione a tenere le redini, un divertente e a volte dissacrante Antonio Stornaiolo, sia nella conferenza-preview della mattina, sia durante la serata che ha raggiunto il suo apice, è ovvio, quando ha riduettato con il suo alter ego artistico di sempre: l’attore Emilio Solfrizzi. Insieme una bomba esplosiva di umorismo, simpatia, così rodata che il pensiero agli anni d’oro della coppia Toti e Tata, a quella koinè comica anche linguistica, avevano infatti inventato e diffuso un vero e proprio nuovo linguaggio parlato da bambini e adulti, è stato immediato. A far da madrina al Gran Galà del CineDolmenFest la pugliese Bianca Guaccero che ha anche recitato con Michele Placido un testo molto intenso del regista Fabio di Credico. Premiati Ambra Angiolini, Renzo Arbore, Mariagrazia Cucinotta assieme al marito Giulio Violati, come produttori, Bianca Guaccero, Maurizio Micheli, con un premio per il teatro, Alessandro Preziosi, Claudio Santamaria, Valeria Solarino come migliore attrice, Emilo Solfrizzi, Giovanni Veronesi, i protagonisti del musical "Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo", Davide Merlini e Giulia Luzi in rappresentanza di David Zard, grande organizzatore e produttore di eventi di straordinario successo come gli indimenticabili concerti dei Pink Floyd, dei Genesis e del musical Notre Dame de Paris.
Tutti o quasi si sono esibiti in uno spettacolo godibilissimo. Un emozionante Claudio Santamaria ha cantato “Vedrai vedrai” del cantautore Luigi Tenco, con una voce da brividi sulla pelle, così come ha tenuto col fiato sospeso la platea il danzatore-acrobata pugliese Nico Gattullo, una sorta di angelo iconico calato dal cielo con le sue evoluzioni acrobatiche aeree. L’Orchestra Suoni del sud, a cui è stata affidata la direzione musicale assieme a Orlando Johnson, ha accompagnato il maestro Renzo Arbore che ha divertito e coinvolto con i suoi successi da Sanremo a Quelli della notte. Ha stupito poi l’esibizione del giovanissimo cantautore Luca Mele, già vincitore del contest Roxi bar di Red Ronnie, svoltosi a Bisceglie il 23 luglio, con la canzone molto radiofonica “Luna”. Placido ormai innamorato e rapito dal centro storico biscegliese fermo per alcuni versi, sono sue parole, agli anni cinquanta. Un centro storico, sottolinea il regista, che è il vero protagonista del film, non già un Bova o una Angiolini. Tanto attesta la capacità di un uomo di andare a toccare le viscere di una cittadina, di viverne e respirarne odori veri, anche acri, scorci importanti, non solo quelli oleografici da cartolina. L’innamoramento di Placido per la città dei Dolmen era avvenuto già durante la settimana santa in una delle processioni-rito biscegliesi, quella dell’Incontro. Di lì l’idea di ambientare il suo nuovo film ispirato alla tragi-commedia di Pirandello, l’Innesto, proprio a Bisceglie.
I dati importanti emersi in conferenza prima e durante la serata poi, di 15 film attuamente girati in Italia almeno 7-8 sono girati in Puglia, oltre alla fotunata serie tv Braccialetti rossi. La Puglia ha surclassato la regione Lazio, anche grazie ad un’opera meritoria della Apulia Film Commission che sostiene il film di Placido “La Scelta”. Una operazione sostanzialmente riuscita che pone Bisceglie e la Puglia al centro dell’universo del grande schermo, forse per la luce di questa regione che cinematograficamente non ha pari? Forse per la capacità di questa terra di adottare tutti? E farsi ventre accogliente ma anche prolifico di belle storie di condivisione, di emozionare tutti quelli che non conoscono nè la bellezza dei luoghi, che non ha bisogno di belletti, di mistificazioni cinematografiche, di tagli e di montaggi, è disarmante di per sé, è vera, né la bellezza dell’animo pugliese e nello specifico del biscegliese, capace di cucinare la pasta al forno con le polpette e di portarne in quantità industriali per tutta la troupe al regista. Un grande spot per Bisceglie, per le bellezze delle fabbriche del centro storico, alcune davvero di pregio, senza nulla togliere a quelle delle cittadine limitrofe: da Giovinazzo a Trani.
Altra promessa che l’attenzione su questa cittadina non calerà perché il CineDolmenfest è destinato a vedere altre edizioni, così come confermato dal primo cittadino di Bisceglie durante la serata del Gran Galà, sottolineando come i Dolmen siano monumento “patrimonio UNESCO testimone di una cultura di pace per l’umanità”, e che quindi il premio abbia anche un valore simbolico molto forte.
Una operazione culturale ma anche di restyling vera, già iniziata con il waterfront del porto e il ripascimento dei ciottoli sulla spiaggia, caratteristica di Bisceglie, e che sta continuando con la caparbietà del sindaco, l’avv. Francesco Carlo Spina, con il recupero di Palazzo Tupputi, un esempio raro in Puglia di bugnato di pregio, e del Castello svevo, grazie alla sua capacità di far convergere su questa cittadina del nord barese fondi pubblici.
Buona la prima per una kermesse il cui primo ciak è stato sicuramente positivo. Al prossimo CineDolmenFest 2015.
Foto di Anna Tronci