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Una fenice, l’uccello mitologico che risorge dalle proprie ceneri, sarà nelle vetrine del negozio Krizia di Milano, dal prossimo settembre, per indicare il nuovo corso del marchio di moda, acquisito lo scorso febbraio dalla Shenzen Marisfrolg Fashion di Zhu ChongYun, che oggi ha incontrato per la prima volta la stampa a Milano.
Più che di progetti futuri si è parlato della formazione e del passato dell’imprenditrice e designer di Shenzhen, che in Cina con i suoi cinque brand è un colosso del pret-a-porter, dall’alto di gamma, con il marchio che porta il suo nome, alla diffusione, con la Marisfrolg con cui nel 1993 ha dato l’avvio alla sua carriera nella moda. E pensare che questa cinquantenne dalla pelle di porcellana e con due figlie adolescenti è un ingegnere meccanico, che ha persino lavorato quattro anni nel settore, prima di essere deviata da quella che chiama "la mia ossessione per la moda". Racconta di aver fondato la sua azienda con un prestito e di non essersi mai fermata, rapita dalla gioia della creazione, più appassionata dal progetto che dall’obiettivo, tanto che – garantisce – "quando sentirò di non aver più nulla da dare mi ritirerò". Per ora c’è da lavorare su Krizia, marchio che negli ultimi anni ha perso dipendenti e negozi e che Mrs Zhu vuole riportare agli antichi splendori, mantenendo creatività e produzione in Italia "perchè il made in Italy è una sicurezza, una garanzia". Ma lei lo sa che molti prodotti con l’etichetta made in italy – le viene chiesto – sono fatti dai cinesi in distretti un tempo autenticamente italiani come quello di Prato? "Anche io vengo copiata, ma lo ritengo un onore – risponde con grazia tutta orientale, nel suo camicione dall’aria zen, con gli occhiali da intellettuale e la treccia da ragazzina – se vieni imitato è perchè sei considerato di valore".
Lei, di valore ne ha: con la sua Marisfrolg dà lavoro a 5000 persone e vanta un fatturato di 2,6 miliardi di renminbi. Sta pensando di quotarsi in Borsa e ha in mente di aprire un hotel in Cina. Per quanto riguarda Krizia è alla ricerca di un amministratore delegato e di uno stilista e pensa di mettersi al lavoro da settembre, quando si presenterà agli addetti ai lavori con un evento a Palazzo Litta patrocinato dal Comune di Milano e dalla camera della Moda. Non ci sarà una nuova collezione, ma alcuni capi storici della maison attualizzati da alcune testate di moda. Per vedere il lavoro di Mrs Zhu sulla storica griffe bisognerà aspettare febbraio 2015. Lei intanto garantisce che tra lei e Krizia ci sono diverse affinità, dall’eleganza grandiosa alla passione per l’avanguardia, tanto che la stessa Mariuccia Mandelli, nelle due volte in cui si sono incontrate, l’ha trattata "come una figlia". La fondatrice della griffe, ormai novantenne, ha però fatto sapere che lei a settembre non ci sarà, perchè non se la sente più di fare uscite pubbliche.
Quando ha visto per la prima volta i vestiti di Krizia, in viaggio in Italia nel 2002, la cinese ha pensato ‘che caro!’, ma quando la società di consulenza incaricata dalla griffe di trovare un compratore ha selezionato la sua azienda ha colto l’occasione di ampliare il suo business in Italia, dove conta di trasferirsi quanto prima. Dove vivrà? "In azienda" risponde pronta la signora, che conta di riaprire per febbraio le insegne di via della Spiga e di inaugurare 30-50 nuovi negozi in Cina nei prossimi 5 anni, ma non esclude nemmeno di riportare il marchio anche nelle capitali europee e a New York.