Tempo di lettura: 3 minuti
Se la musica ha la funzione di comunicare emozioni non si deve escludere la funzione di memoria storica. La musica dopotutto racconta e le note possono dipingere meglio di un quadro, perche’ usano una tela diversa, il cuore. Allora se spirito e cuore sono coinvolti diventa un racconto molto entusiasmante. E quello che senti diventa attuale.
Figliadorré, Vita immaginaria di una brigantessa, coprodotto da Terrae e Verterecords in collaborazione con Sorriso Edizioni Musicali, è un concept album (sí come quelli dei Pink Floyd ovvero un racconto in musica, con brani per capitoli).
Con musiche del chitarrista Paolo Mastronardi e Stefano di Lauro e di quest’ultimo sono anche i testi da anni scrittore e regista teatrale, questo disco è memoria storica che racconta il Sud del diciannovesimo secolo: un passato confuso, difficile e allo stesso tempo specchio di realtá moderne.
Ispirato dagli scritti dello storico Antonio Lucarelli, si racconta di una giovane audace dal temperamento fiero come una figlia di Re.“Rossa di pelo”, innamorata, orgogliosa, poi fuggiasca, attraverso i suoi dolori, le scelte e le azioni testimonia la vita di chi viveva l’Italia-Babele, tra la fine dell’impero borbonico e la campagna in certi casi violenta per l’unitá di Italia.
La storia del brigantaggio, fenomeno diffuso in tutta Italia, spesso è racconto di parte; dei motivi sociali e politici non si parla. Della miseria,della rabbia, della necessitá della rivolta, del bisogno di giustizia non si racconta, ma questo Vita di brigantessa ne è testimonianza. Rappresenta tutte le donne realmente esistite che hanno scelto la resistenza e sono passate alla storia come brigantesse.
La storia di Figliadorré ci viene raccontata attraverso 14 brani intrisi di vita, morte e coraggio. Brani che prendono dalla canzone popolare e la reinventano. Brani che travolgono grazie all’abilitá dei musicisti coinvolti e particolarmente abili e sensibili nelle scelte delle sonorita’. Dalle lente ballate che raccontono dell’ intimitá della nascita, della preghiera, dell’attesa e del dolore, ai ritmi incalzanti della tarantella, della marcia, della tammurriata che scandiscono le battaglie, le corse disperate, lo strepitio dei cavalli, dei fucili tuonanti, soldati morenti e coraggiose eroine.
Il gruppo Terrae ormai voce storica pugliese, comprende la calda vocalitá di Rocco Capri Chiumarulo e quella dolce, densa egrintosa di Loredana Savino (voce); i carezzevoli flauti di Nico Berardi che come il vento sembrano sfiorare luoghi e il viso della protagonista, la passionalitá di Giuseppe Volpe alla fisarmonica, con il tocco caldo di Salvatore Ancora al contrabbasso, la passionalitá spirituale nelle ritmiche di Pippo D’Ambrosio alle percussioni , hanno disegnato l’intensitá degli eventi con magistrale raffinatezza. A questo gruppo di strumenti tradizionali si sono uniti i suoni elettronici di Tommy Cavalieri, la forza e la desolazione di Giorgio Distante alla tromba, l’ironica freschezza di Gentian Haxhiademi al clarinetto e l’attento, importante, delicato equilibrio delle idee musicali Alessandro Pipino all’organetto, Rhodes, e glockenspiel hanno riscritto la canzone popolare, l’intensitá e la dolcezza del piano di Massimo Carrieri impreziosito dal tamburello di Vincenzo Gagliani.
Il disco godibilissimo è anche impreziosito da un cameo di Eugenio Bennato vecchia conoscenza dei Terrae.
La storia e l’intensitá dei testi fanno di questo disco uno strumento importante per ascoltare altre veritá, rendendo giustizia ad un Sud ferito e sottovalutato e alla forza altrettanto sottovalutata delle donne come sottolinea nella prefazione il giornalista Pino Aprile. Una parte del ricavato della vendita del disco andrà ad Emergency. Chi ha orecchie, intenda.