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Dal titolo quanto mai evocativo, “Dance for All, la danza per tutte le età e per tutte le abilità”, è un progetto artistico di rara bellezza e delicatezza, che, giunto alla sua seconda edizione, si conclude quest’anno con uno spettacolo presso Santa Teresa Dei Maschi, nella città di Bari.
Noi di LSDmagazine abbiamo incontrato Guido D’Angelo, psicologo esperto in Autismo e Asperger, e abbiamo condiviso insieme a lui le emozioni legate a questa iniziativa.
Come nasce il progetto "Dance for All"? In quanto tempo è maturato, e come?
“Dance For All nasce dal lavoro congiunto dell’associazione Dalla Luna – professionisti per l’autismo – edella Junior Dance Company. Il progetto è curato da me e dalla maestra di danza Sara Accettura, in collaborazione con l’auditorium Vallisa, e ha coinvolto i ballerini della Junior Dance Company, ragazzi con disabilità cognitive e giovani appassionati di diversi stili di danza. Siamo già alla seconda edizione; sono stati effettuati cinque incontri, consistenti in workshop creativi di danza e musica, laboratori di scrittura, video-montaggio e ideazione di costumi ed elementi scenici, condotti dallo staff dell’Associazione dalla Luna e dalla Junior Dance Company. Lo spettacolo del 21 dicembre prossimo è il momento finale, in esso saranno esplorati diversi stili musicali e mostrati i filmati realizzati dai ragazzi”.
Quali sono, dal tuo punto di vista di "tecnico", gli aspetti positivi per i ragazzi? E per le famiglie?
“Dance For All nasce non solo con l’obiettivo di promuovere le competenze artistiche dei ragazzi con disabilità, ma anche come opportunità di scambio e integrazione sociale con una compagnia giovanile di ballerini semiprofessionisti.Il progetto è fondato sull’idea di avvicinare le persone con disabilità cognitive e motorie al mondo della danza, comunemente inaccessibile per chi non rispecchi i canoni di bellezza e perfezione. In quest’ottica la tradizionale idea di perfezione ed armonia è stata destrutturata per ricercare nuove forme artistiche il cui valore sia portato alla luce dal lavoro congiunto di ballerini della Junior Dance Company di Bari e i partecipanti al progetto con diverse abilità ed età.Oltre all’interazione sociale, i benefici di questo progetto mirano all’incremento della motricità globale e dello sviluppo emotivo.
Il percorso è stato condotto con l’obiettivo di sviluppare le abilità dei ragazzi attraverso diverse aree, in modo da essere al contempo non solo un’occasione ludica e di svago, ma anche un’opportunità per lo sviluppo di competenze emotive, sociali, motorie e artistiche. Il percorso prevede l’integrazione di diverse competenze espressive per la realizzazione di una rappresentazione finale, impegnando gli utenti sia nella danza sia in attività laboratoriali finalizzate alla realizzazione di costumi ed elementi scenici”.
Puoi spiegarci meglio?
“Partiamo dalla motricità globale: le coreografie saranno costruite su movimenti basilari che possono essere eseguiti da qualsiasi persona, indipendentemente dal livello di abilità e conoscenza della danza. In quest’ottica il progetto rappresenta un’ottima occasione di potenziamento delle abilità motorie dei ragazzi. Danzare infatti prevede la capacità di coordinare i propri movimenti, di prestare attenzione ai movimenti degli altri, di sincronizzare i propri gesti con la musica.
Accanto alla motricità, abbiamo inteso porre attenzione alle abilità di motricità fine e pre-lavorative, nell’ambito di apposite sessioni laboratoriali, finalizzate alla creazione dei costumi e di elementi scenografici, e all’interazione sociale, grazie alla preziosa possibilità data ai partecipanti di interagire con un gruppo di pari,di età fra i 14 e i 18 anni, spesso ristretta negli abituali contesti di vita delle persone con diversa abilità. Fondamentale risulta, poi la ricaduta positiva in termini di sviluppo emotivo: Il percorso ludico-educativo prevede l’uso del linguaggio corporeo associato alla musica per esprimere i propri stati emotivi. Inoltre il mondo della danza appare tradizionalmente inaccessibile a persone con ridotte capacità cognitive e motorie. Uno degli obiettivi del progetto è scardinare questo assioma per consentire la libera espressione dei movimenti a prescindere dalla competenza nella danza e dal livello di abilità. Infine la conclusione del progetto prevede la realizzazione di una rappresentazione di fronte ad un pubblico. Sulla base di tali principi, il progetto faciliterà l’espressione degli stati emotivi e l’aumento dell’autostima degli utenti”.
C’è un futuro per questa iniziativa?
“Il 21 vogliamo festeggiare il “Christmas Wonderland”, ovvero “il Natale come lo vorremmo noi”, come dice la maestra Sara Accettura, che mi affianca in questo progetto. Lo spettacolo sarà sostenuto dall’Asperger Pride Puglia e verrà accompagnato da un omaggio degustativo offerto dall’associazioneAfpa (Associazione Famiglie Persone Autistiche). Il nostro obiettivo è quello di porre in essere una terza edizione, e stiamo già lavorando a nuove idee in tal senso”.
Guido, grazie per averci fatto conoscere questa splendida realtà.
"Grazie a voi”.