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Nonostante i tagli, in alcuni suoi aspetti la scuola italiana si sta evolvendo. L’anno scolastico 2013/2014 si è aperto infatti con alcune importanti novità tecnologiche, che vanno di pari passo con la rivoluzione digitale cui è soggetta l’intera società.
Una di queste novità è rappresentata dalla nascita della prima classe italiana interamente digitale. Si tratta di una terza elementare dell’istituto Enrico Toti di Milano, che ha usufruito del progetto “Smart Future” ed è stata dotata di tablet per tutti gli studenti, lavagna elettronica e molti altri strumenti elettronici innovativi.
Un’altra innovazione è rappresentata dall’adozione obbligatoria del registro elettronico in tutti gli istituti italiani che era stata stabilita da un decreto emanato dal governo Monti. Un software, dunque, destinato a modificare le abitudini degli alunni di tutta Italia. Tuttavia, a causa della mancanza di tutti i fondi necessari per procedere all’introduzione dello stesso in tutti gli edifici scolastici italiani, si è poi deciso per la non obbligatorietà del provvedimento, almeno per l’anno appena iniziato.
Lo strumento con cui tutti gli studenti dovranno comunque convivere in futuro, è già stato però adottato da diversi istituti, dato che a luglio (quando l’obbligatorietà dell’introduzione del registro digitale non era ancora stata annullata), l’11% dei dirigenti scolastici intervistati dal Corriere della Sera aveva già provveduto al suo acquisto.
Molte scuole di Roma e non, dunque, convivono già con questa realtà, ma i direttori e i professori contattati non sembrano esserne molto soddisfatti. Sono infatti emersi diversi problemi, tra cui una falla nel sistema elettronico che rende possibile per gli studenti rubare le credenziali degli insegnanti e truccare così agevolmente il registro. Tanti di coloro che avevano optato per la scelta tecnologica, hanno dunque dovuto ovviare con i tradizionali metodi cartacei.
Per le sue cartolerie e copisterie Roma può dunque dormire sonni tranquilli, perché per il momento i registri cartacei sono ancora molto più apprezzati di quelli elettronici.