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Il restauro hi-tech è completato ormai dal 2011, ma loro, i due guerrieri affiorati dalle acque del mare Jonio più di 40 anni fa, sono ancora adagiati sui lettini ortopedici sistemati all’interno di una delle sale-laboratorio di palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria.
Ci vorrà ancora tempo prima che i Bronzi di Riace possano riprendere la strada di «casa», il Museo nazionale di Reggio Calabria, opera dell’architetto Marcello Piacentini, che hanno dovuto lasciare nel 2009 per il restyling dell’edificio in occasione delle celebrazioni per il 150/mo dell’Unità D’Italia. Da allora sono trascorsi tre anni. Potrebbero essere ultimati entro la fine del 2013 o, al più, nei primi mesi del prossimo anno, i lavori di allestimento delle sale e di completamento degli impianti tecnologici del Museo che dovranno ospitare i Bronzi.
«Ormai il processo è stato avviato – dice Simonetta Bonomi, soprintendente archeologico della Calabria – ed è un fatto la pubblicazione del bando di gara sulla Gazzetta ufficiale e su alcune testate nazionali. Le opere di restauro si sono ormai concluse dal 2011 e, in questa fase, le statue sono oggetto solo di alcuni sporadici controlli su alcune parti come gli occhi. Ci vorranno ancora alcuni mesi per definire l’appalto, il cui capitolato prevede l’esecuzione in sei mesi».
Se il richiamo delle due statue, che anche nella loro attuale collocazione hanno attirato circa centomila visitatori all’anno nell’ultimo triennio, è ancora molto forte, non sono pochi, tra i visitatori, però, quanti storcono il naso nell’ammirarli, a intervento di restauro ormai finito, ancora sdraiati. «E’ brutto, lo so – aggiunge Bonomi – vederli in orizzontale, ma non possiamo rimetterli in piedi se non nella loro collocazione definitiva, che sarà quella della sala filtro del museo, sistemati con tutti i crismi del caso su basi antisismiche. A Palazzo Campanella però i Bronzi godono di condizioni ottimali e di un microclima in grado di preservarli da qualsiasi problema. Con l’appalto che verrà espletato gli ambienti del museo verranno dotati di vetrine e di tutti gli apparati didattici in grado di creare le condizioni necessarie a preservare le due opere d’arte».
Nella speranza che le porte del Museo, che oltre ai Bronzi ospita anche reperti importanti come la Testa del Filosofo, i Dioscuri ed il Kouros, possano aprirsi questa volta senza ulteriori rinvii.