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Anche l’attore Alessandro Gassman, in Puglia in questi giorni con il suo spettacolo “Riccardo III”, ha firmato la petizione “Cinema: fine dello spettacolo?” promossa dal comparto cinema dell’Agis Puglia e Basilicata (ovvero ANEC, FICE e ACEC) per sensibilizzare l’opinione pubblica circa la complessa crisi che sta attraversando l’esercizio cinematografico pugliese, ma non solo.
La firma dell’attore romano si va a sommare a quella delle migliaia di cittadini pugliesi e a quella di suoi colleghi quali Lucrezia Lante Della Rovere, Bianca Guaccero e del regista Gabriele Salvatores.
Inoltre, di pochi giorni fa è anche l’adesione dei sindacati Slc Cgil (Sindacato spettacolo) – Fistel Cisl (Federazione informazione spettacolo e telecomunicazioni) e Uilcom- Uil (Unione lavoratori della comunicazione).
Consapevoli dei rischi per il lavoro che le chiusure delle sale comportano, i tre principali sindacati italiani hanno deciso di firmare la petizione – appello con la quale il comparto cinema dell’Agis vuole sensibilizzare sia l’opinione pubblica sia gli amministratori e i governi a intervenire in maniera efficace su un problema che è tanto
culturale quanto economico.
Come dichiarano i dati degli ultimi mesi, le sale si vanno svuotando per ragioni che sono molteplici e questo si traduce nel rischio chiusura per esercizi cinematografici che hanno fatto la storia della Puglia e del Paese tutto. Moltissime sono quelle che dopo la pausa estiva non riapriranno e la cui chiusura porterà ad un’inevitabile impoverimento culturale ed economico dei territori nei quali sono collocate. La chiusura delle sale corrisponde alla chiusura di attività cinematografiche, ma anche teatrali (tanti sono gli spazi che assolvono a entrambe le funzioni) e soprattutto corrisponde alla perdita di posti di lavoro per le tantissime figure che ruotano attorno a questi spazi: tecnici, maschere, proiezionisti e programmatori pugliesi saranno tristemente i protagonisti di un’altra Bridgestone, questa volta dello spettacolo. Per questa ragione le associazioni sono in contatto costante con i rappresentanti del governo regionale e con l’Anci, interlocutori preziosi per elaborare proposte strategiche e per individuare le possibili soluzioni al grave problema che coinvolgerà a breve (e ha in parte già coinvolto) centinaia di famiglie pugliesi.
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