Tempo di lettura: 2 minuti
È possibile innamorarsi dell’Iran, vituperato Paese da anni al centro delle tensioni internazionali per le sue politiche? Per Antonello Sacchetti, giornalista, da anni impegnato in opere divulgative sulla Persia e autore del blog ‘Diruz‘ dedicato all’Iran, si può eccome. Lo spiega nel suo lavoro ‘TRANS-IRAN Che cosa succede a chi s’innamora della Persia?‘ (Infinito Edizioni, pp.75, euro 10).
Anzi, chi trovasse il coraggio di superare il pregiudizio tutto occidentale su questo Paese, non potrà che aumentare il numero di quelle persone che «sono rimaste folgorate dalla bellezza sensuale dell’Iran, dei suoi posti, della sua gente».
L’Iran non è solo il «paese canaglia» definito dal suo acerrimo nemico a stelle e strisce: è anche, e soprattutto, una nazione di 70 milioni di persone, una repubblica con un parlamento in medio oriente, seppur islamica e rigidamente controllata, una realtà sempre più influente nell’area, a cui guardano molti altri Paesi, e non solo quelli con forti componenti sciite. Ma questo al lettore (o al visitatore) potrebbe anche importare relativamente. Per chi vive il viaggio come incontro, infatti, la magia della cultura e delle tradizioni di Paesi lontani rimangono immutati anche nei Paesi che non esprimono diritti umani o civili adeguati agli standard democratici ed etici di chi li visita. Si può rimanere affascinati dalla Cina nonostante la censura dei media, o dalla California nonostante la pena di morte, o dalla Russia nonostante la repressione violenta delle repubbliche separatiste. Perchè non poter amare la Persia?
Anche e soprattutto perchè l’Iran possiede similitudini straordinarie con l’Italia: è una delle civiltà più nobili e antiche, esprime una cultura straordinaria nel campo delle arti e della cultura, possiede aree archeologiche uniche al mondo, è abitato da una popolazione ospitale e gioviale, che esprime tradizioni multicolori e, ciliegina sulla torta, ha una gastronomia di altissimo livello.
Eppure quando qualcuno dice che ama l’Iran «prima o poi qualcuno, con aria ammiccante, ti chiede se ti sei fidanzato con un’iraniana – spiega Sacchetti -. Qualcun altro, con aria preoccupata, ti chiede invece se ti sei convertito all’Islam… L’amore per l’Iran va comunque sempre spiegato o addirittura ‘giustificato’».
«Trans in latino vuol dire ‘al di la, ‘oltre’ – prosegue l’autore – questo libro vuole andare oltre le barriere linguistiche, oltre i pregiudizi, oltre i luoghi comuni». E semplicemente raccontare la bellezza, la profondità, l’amicizia, i paesaggi di un Paese che può essere, per il lettore come per il visitatore, affascinante ed emozionante nonostante i giudizi e le lotte tra i governi.