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"MuseoIl Museo MADRE ha il suo “papa straniero”: è Andrea Viliani, trentanove anni, piemontese, designato alla direzione del Museo che fa capo alla Fondazione Donna Regina; la sua nomina è giunta a conclusione di un concorso bandito pubblicamente, a cui hanno preso parte trentatré candidati, poi scremati a cinque nominativi ammessi a colloquio finale, tra i quali è stato scelto Viliani.
In una affollata conferenza stampa tenutasi nella biblioteca del museo, è avvenuta la presentazione del neo-insediato direttore, introdotto dal presidente della Fondazione Pierpaolo Forte, il quale ha tenuto a rimarcare i criteri di trasparenza e scrupolosità con cui si è proceduto ad espletare la selezione.
“Felice, orgoglioso e consapevole” si è detto Andrea Viliani del ruolo di cui è stato investito, presentandosi con piglio deciso e garbato ad un tempo; parlano per lui le sue precedenti esperienze di assistente curatore al Castello di Rivoli, curatore del MAMbo di Bologna, direttore della Galleria Civica di Trento, nonché partecipante alla rassegna internazionale di arte contemporanea dOCUMENTA. Di suo, Viliani aggiunge dichiarazioni d’intenti: “Parlerò poco ed ascolterò molto, bussando a tanti campanelli alla ricerca di sinergie strategiche”.
Prima di dedicarsi all’ascolto, però, come si conviene ad una prolusione, Andrea Viliani ha enucleato in cinque punti le linee guida della sua idea museale.
In primo luogo un’attenzione precipua verrà posta allo sviluppo della collezione di proprietà del MADRE, se è vero com’è vero che un museo s’identifica col proprio patrimonio stabile.
Secondo punto nodale è la concezione del pubblico non come elemento finale di una fruizione passiva, ma come parte strutturale dell’istituzione museale.
Terzo: la capacità di abbinare passato e presente, di mettere in relazione il territorio con altri territori, di coniugare storia e ricerca, concependo il museo non come mero spazio espositivo, ma come centro di produzione e ricerca dei saperi; ed in tale ottica s’inquadra anche il dialogo con le altre istituzioni – pubbliche o private che siano – che producono sapere.
In quarta battuta, l’intento di mettersi al servizio della città e proporsi come piattaforma di decollo per proiettarsi all’esterno.
Infine, una sostanziale presa di responsabilità volta a raccogliere le sfide future.
Per quanto concerne il patrimonio museale da acquisire, Viliani si è detto molto attento anche alle modalità di acquisizione, dal momento che una delle peculiarità delle collezioni risiede nel modo stesso di metterla insieme.
All’incalzare delle domande, il nuovo direttore si è sottoposto senza eluder risposta, citando il MoMA come modello gestionale di riferimento e battendo molto sul discorso delle sinergie sia pubbliche che private. Istituzioni come la Fondazione Morra Greco, che pure è interlocutore privilegiato del MADRE, pur conservando tale rapporto col museo, non lo avranno in maniera esclusiva e vincolante; in altre parole, non s’esclude alcuna possibilità di dialogo con altri soggetti esterni.
Per finire, Viliani ha sottolineato il ruolo centrale di Napoli nel rapporto con l’arte contemporanea, grazie alla sua capacità di portare l’arte contemporanea stessa anche al di fuori di contesti museali canonici, consentendole di raggiungere un pubblico che altrimenti non la riconoscerebbe.
Dal 1° gennaio prossimo, Andrea Viliani entrerà formalmente in carica, il suo primo passo consisterà nell’auscultare il polso del MADRE. Da lì partirà il suo oneroso lavoro.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.