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La penna e l’interpretazione di Gianrico Carofiglio, la regia di Teresa Ludovico, le luci di Vincent Longuemare e il fagotto del m° Michele Di Lallo si incontrano nello spettacolo "La manomissione della parole", che dopo Ravenna e Milano arriva finalmente a Bari, ultimo appuntamento al teatro Kismet di Bari prima delle feste natalizie.
“La manomissione delle parole”, tra le nuove produzioni Kismet, sarà in scena da venerdì 21 a domenica 23 dicembre, sempre alle 21 (la replica del 21 è dedicata esclusivamente all’associazione “Donne in corriera”; biglietti al Box office Feltrinelli o su ww.bookingshow.it – info 080.579.76.67/www.teatrokismet.org).
“La manomissione delle parole” è una riflessione sull’uso dei termini, sulla loro funzione, sul valore che essi hanno nella costruzione delle storie di ciascuno di noi, tanto da essere pilastri della nostra vita etica e civile. Fondamenta che sempre più spesso vengono logorate dall’abuso e dalla manipolazione dei significati. Come si fa a ridar loro la dignità che meritano? Per Carofiglio l’unico metodo è manometterli, cioè smontarli e rimontarli nel loro verso originario.
L’autore costruisce un’indagine letteraria, politica e giudiziaria a partire da alcuni personaggi diversissimi tra loro, da Aristotele a Cicerone, da Dante a Primo Levi, da Calvino a Nadine Gordimer, da Obama a Bob Dylan.
Una performance che mette in gioco l’abilità oratoria di Gianrico Carofiglio in costante dialogo con la versatilità espressiva del fagotto, considerato lo strumento più vicino alla voce umana.
“Le nostre parole sono spesso prive di significato. Ciò accade perché le abbiamo consumate, estenuate, svuotate con un uso eccessivo e soprattutto inconsapevole, le abbiamo rese bozzoli vuoti. Per raccontare, dobbiamo rigenerare le nostre parole. Dobbiamo restituire loro senso, consistenza, colore, suono, odore. E per fare questo dobbiamo farle a pezzi e poi ricostruirle. Nei nostri seminari chiamiamo "manomissione" questa operazione di rottura e ricostruzione. La parola manomissione ha due significati, in apparenza molto diversi.
Nel primo significato essa è sinonimo di alterazione, violazione, danneggiamento. Nel secondo, che discende direttamente dall’antico diritto romano (manomissione era la cerimonia con cui uno schiavo veniva liberato), essa è sinonimo di liberazione, riscatto, emancipazione. La manomissione delle parole include entrambi questi significati. Noi facciamo a pezzi le parole (le manomettiamo, nel senso di alterarle, violarle) e poi le rimontiamo (nel senso di liberarle dai vincoli delle convenzioni verbali e dei non significati). Solo dopo la manomissione, possiamo usare le nostre parole per raccontare storie".
Questo brano è tratto dal romanzo Ragionevoli dubbi di Gianrico Carofiglio in cui l’avvocato Guido Guerrieri sfoglia tra le mani La manomissione delle parole, sottotitolo: Appunti per un seminario di scrittura. Un testo creato dallo stesso scrittore per pura finzione letteraria, che con il tempo prende la forma e la consistenza di un saggio.