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Moltiplicate per 10 tutto quello che non vorreste che vi capitasse a Natale. E avrete il Peggior Natale della mia vita, il film che vede ancora una volta protagonista la coppia di sposini formata da Cristiana Capotondi (Margherita) e dall’imbranato Paolo (Fabio De Luigi) che una ne pensa e cento ne combina. Dopo il record al box office lo scorso anno con La peggiore settimana della mia vita (10 milioni di incassi), il regista Alessandro Genovesi tenta il bis con un film scritto in coppia con lo stesso De Luigi in sala da questo giovedì. Tante le new entry nel cast a cominciare da Diego Abatantuono in grandissima forma, Laura Chiatti, Anna Bonaiuto, Dino Abbrescia, nei panni di un maggiordomo stile «Frankenstein Junior» e la partecipazione di Ale e Franz. Se nella peggior settimana avevamo visto De Luigi e Capotondi travolti da ogni genere di catastrofe nei giorni precedenti le nozze, qui li ritroviamo sposi felici alle prese con le vacanze natalizie; periodo che anche in questo caso Paolo trasforma nell’ennesima battaglia con i suoceri, Antonio Catania e Anna Bonaiuto, entrata al posto di Monica Guerritore, e con un nuovo antagonista, Alberto Caccia, un amico di famiglia ricco ed ottimista, interpretato da Diego Abatantuono che li ospita nel suo castello (il film è stato girato in una splendida dimora a Gressoney-Saint-Jean), mentre Laura Chiatti è la sua conturbante e anche lei molto incinta figlia Benedetta, ma single.
Il film, prodotto da Maurizio Totti e Alessandro Usai per Colorado Film in collaborazione con Rti e Film Commission Vallee d’Aoste, sarà distribuito da Warner Bros. Pictures Italia in 500 copie. Genovesi definisce il suo ultimo film «meno frammentario, più organico e maturo del precedente. Un discorso di commedia surreale che va al di là dell’attualità. Inoltre Natale è il periodo dell’anno che ci riporta all’infanzia, c’è un’atmosfera particolare. Noi volevamo scrivere una fiaba che però avesse un contenuto comico molto forte, con personaggi reali, ma che vivessero dentro un mondo di fantasia. E poi c’è un piccolo argomento sotterraneo in questa pellicola, e cioè la nascita e di conseguenza anche la morte. Non volevamo assolutamente caricare troppo questi temi, ma andare in profondità». De Luigi ritiene che rispetto al precedente questa volta «siamo di fronte ad una storia più tonda e armonica con molti momenti divertenti, e anche il ritmo del racconto segue una linea costante che conduce ad una seconda parte e ad un finale che porteranno all’apice la risoluzione delle varie vicende. Una fiaba comica con l’effetto copertina». Ma guai a chiamare questo film cinepanettone: «il fatto che nel titolo ci sia la parola natale non significa automaticamente questo. È una commedia». Per Abatantuono capo di Giorgio e che nella storia un primo momento viene creduto morto, per colpa ovviamente di Paolo, aggiunge: «mi è piaciuto il fatto di rimanere vivo! Questo è stato forse uno dei personaggi della mia carriera che che è riuscito a cambiarmi. Vorrei essere ottimista come lui. Fabio e Alessandro mi hanno spiegato in un colpo solo quello che Gabriele Salvatores non è riuscito a dirmi in anni. Ogni film è un viaggio e questa è una bella storia». Cristiana Capotondi ritiene che in questo film «Fabio è stato bravissimo a tirar fuori, sia in fase di sceneggiatura sia come attore, tutto il campionario possibile di gaffe, guai e disastri. De Luigi è un attore che mi fa sempre tanto ridere, trova delle chiavi di sfrontatezza dolce, lo spettatore sta sempre dalla sua parte e in fondo anche Margherita parteggia per lui e gli perdona tutto». Ve lo ricordate il vostro peggior Natale? Capotondi: «quando ho scoperto che babbo natale non esisteva. Avevo sei anni e dietro alla porta c’era mio zio con la bicicletta che avevo chiesto». De Luigi «anche per me, solo che è stato l’anno scorso a 40 anni suonati».
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