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Mercoledì 7 novembre, alle 18.00, presso lo spazio espositivo dell’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia a Roma in Piazza della Repubblica 55-56, si inaugurerà la mostra personale “Sensiz – Senza te” dell’artista turca Cenan Uyanusta, curata da Ferdan Yusufi e Stefano Ferracci con il coordinamento organizzativo di Giorgio Bertozzi e Laura Migotto. La mostra resterà a disposizione del pubblico fino al 30 novembre negli orari di apertura degli uffici. L’evento è realizzato in collaborazione con www.artportlive.com mentre il coordinamento grafico editoriale è dello Studio Tangram.
Non so qual è il bisogno che ci spinge nel voler capire i perché di un opera d’arte e ancora meno mi è chiaro il motivo che induce alla ricerca del “filo conduttore” nella produzione dell’artista. Poi, è accaduto che, leggendo la poesia di Cenan Uyanusta “Senza te” sono rimasto coinvolto nel profondo. La descrizione del dolore della città, degli alberi, delle foglie, del mare, il fischio disperato della nave, le urla laceranti del gabbiano hanno portato dentro me tutto il vuoto della separazione e del distacco dalle persone amate. Le metaforiche braccia della città, minareti o campanili, mi hanno colpito in profondità e non ho potuto trattenere le lacrime per questa separazione, quest’allontanamento provato non solo nella poesia.
Lacrime e vista offuscata, così ho finito di leggere la poesia ed ho iniziato la “lettura” delle opere di Cenan. I paesaggi urbani, la natura e le persone scorrono sotto i versi graffiati nel colore o nel nero profondo dell’ultimo paesaggio sul Bosforo, tutto permeato di quella nostalgia che riesce a mettere in evidenza quanto di solito passa inosservato.
Cenan non ci ha voluto lasciare con la nostalgia e la tristezza e qui entra in ballo il filo conduttore della sua produzione artistica: il vetro. Con il vetro e attraverso il vetro, Cenan riesce a farci vedere quel futuro invocato nei versi dove la “saudade” è solo uno sbiadito ricordo. Questo non solo con le sculture, nelle opere dell’ultimo ciclo il vetro entra nei dipinti come un oblò o una lente d’ingrandimento che ci porta oltre la velatura triste delle lacrime ad apprezzare i contorni che danno sostanza, alimentano e costruiscono il futuro e il vivere.
Cenan Uyanusta nasce nel 1953 ad Istanbul dove é cresciuta e vive tuttora. Si diploma nel 1988 presso la Facoltà di Belle Arti della Mimar Sinan University, Dipartimento per la Progettazione della Ceramica e del Vetro. Nello stesso anno vince il terzo premio SERPO-CAM. Vive diverse esperienze di lavoro in scultura del vetro presso l’Industria del Vetro di Pasabahce, negli anni Ottanta. Organizza la sua prima mostra a Kamakura, in Giappone, nel 1989. Successivamente partecipa a numerose mostre di livello internazionale (Parigi, Seattle, Cambridge). Partecipa nel 1997 alla Summer School dell’Ohio Kent State University, Dipartimento del Vetro (USA) avendo come insegnanti Therman Statom e Henry Halem. Nello stesso anno lancia un happening alla Kent State University dell‘Ohio. Negli anni successivi continua a confrontarsi con artisti di tutto il mondo, con esperienze formative significative, sempre nel campo della scultura vetraria. Partecipa nel 2005 ad “Artistic reflection an glass”, mostra di artisti del vetro veneziani e turchi. Insegna presso la Yildiz Technical University, nel 2004 e 2006. Attualmente insegna scultura in vetro presso l’Università di Marmara. Nel proprio studio sperimenta una produzione di dipinti ad acrilico e ad olio e tecniche miste con impiego di materiali vari.