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Nell’arena elettorale entra a gamba tesa Antonio Albanese e c’è da sbellicarsi. L’attore, per lanciare il nuovo film – in sala dal 13 dicembre – Tutto tutto niente niente diretto da Giulio Manfredonia, lancerà dal 3 novembre, da Lucca Comics, quelle che chiama le vere primarie.
«Contrariamente a banali imitazioni messe in piedi da altre forze politiche – dice – basterà un semplice click. Potranno votare tutti: italiani residenti, italiani non residenti, stranieri regolari e irregolari». Dopo quelle del Pd, quelle annunciate di Pdl e Lega, Albanese pesca tra i personaggi del film e lancia tre candidati che saranno tutti sullo stesso bus elettorale (a due piani, fumatori e non fumatori) che debutta a Lucca e poi gireranno la Penisola. Sarà il primo voto politico elettronico in Italia: si potrà esprimere la preferenza sul sito www.levereprimarie.it attivo dal 3 novembre, le votazioni chiuderanno alla mezzanotte del 21 novembre. Il 22 l’Italia, annuncia trionfale, avrà il suo candidato premier.
Si potrà scegliere tra Cetto Laqualunque (già protagonista del precedente Qualunquemente), Rodolfo Favaretto e Frengo e più lontani non potrebbero essere.
Giacca nera incrostata d’oro, capelli lunghi lisci, Cetto ha un manifesto degno del suo cognome: dice che il programma elettorale non l’ha mai fatto perchè non serve e quindamente non la fa nemmeno stavolta, ma vista l’insistenza «’cu ‘stu cazzu di programma un punto lo metto, poi però non dite che non ve lo avevo detto: depenalizzazione dei reati, tutti i reati. Più un punto in omaggio a chi si fosse messo all’ascolto solo ora». Lo slogan? Raffinato quanto lui: «‘Nto culu!».
Non meno qualunquista è Frengo cui interessa soprattutto una cosa: «liberalizzazione e conseguente trionfo di tutte le sostanze leggere e di quelle di media corporatura, dal cioccolato fondente al kerosene». Fumo libero anche in sala operatoria, messa in latino ma sottotitolata a karaoke, riforme e concili della chiesa cattolica a cadenza bisettimanale, beatificazione in vita (anche perchè da morto ve la godete di meno) sono altrettanti punti del programma.
Infine il terzo candidato, vagamente leghista: è Olfo e vuole abolire tutto, province, regioni, Italia intera, vuole Vienna caput mundi e ‘un morsegon’ come saluto ufficiale negli incontri tra capi di stato. Vuole incentivi, sgravi fiscali e salva di benvenuto alle imprese che costruiscono bretelle stradali nei comuni di Brachetto di sopra e di sotto, persino agevolazioni fiscali per gli eserciti secessionisti.
Prodotto da Fandango e Rai Cinema, distribuito da 01, Tutto tutto niente niente, in sala dal 13 dicembre, vede nel cast anche Fabrizio Bentivoglio, Lorenza Indovina, Lunetta Savino, Nicola Rignanese, Davide Giordano e anche Paolo Villaggio.