Tempo di lettura: 4 minuti
Perugia, è davvero una meravigliosa Music City in questi giorni!
La musica ti arriva da ogni dove, ogni angolo di questo splendido borgo medievale si colora di jazz, in tutte le sue forme. Ed è molto curioso ascolatare i commenti della gente di ogni nazione che gira per strada godendo di questa speciale atmosfera.
8 Luglio – SPECTRUM ROAD
Per la serata di domenica ho sentito pareri discordanti. Sul palco dell’Arena Santa Giuliana è arrivata una ‘super band’ composta da quattro ‘mostri sacri’ del panorama musicale mondiale: Il capitano della squadra è il mitico bassista dei Cream, Jack BruceVernon Reid John MedeskiCarlos Santana, e lei è Cindy Blackman.
I quattro hanno proposto qualcosa di estremamente alternativo per il pubblico dell’Umbria Jazz, che è rimasto in parte scontento, in parte entusiasta di questa performance. Un miscuglio di Jazz e progressive rock, dove a tratti i suoni erano ripetuti in maniera esasperata, quasi psichedelica. Ma per gli amanti di Miles, non è difficile comprendere ed apprezzare questa musica. È un tributo a Tony Williams, che con John McLaughlin e Larry Young, dette vita alle leggendarie esplorazioni verso la fusion di Miles Davis, che trovano la loro espressione nell’album «In a Silent Way». Naturalmente non poteva mancare Sunshine Of Your Love, che ha unito tutto il pubblico, in una calorosa ovazione. A mio parere è stata una grandissima performance, da intenditori!
8 Luglio – DAVID MURRAY BIG BAND & MACY GRAY
Nella seconda parte del main concert di domenica sera, i protagonisti sono David Murray con una incredibile Big Band, e la tanto discussa Macy Gray. Il pubblico era estremamente coinvolto e entusiasta da questa seconda parte della serata, sia perché Murray e singolarmente molti elementi della band, si sono divertiti a sorprendere con virtuosi assoli di Jazz, sia perché Macy ha più volte coinvolto il pubblico, per ritmare o ripetere suoni o ritornelli dei pezzi che ha interpretato. La timbrica della voce di Macy Gray rimane una delle più affascinanti del panorama soul, ma un po’ mi addolora constatare come abbia perso vigore ed energia negli ultimi anni. E anche qui, l’entusiasmo della folla si contrappone alla delusione degli intenditori.
David Murray mi ha sorpreso, più che per lo stile puramente Jazz ed estremamente virtuoso, ma poco innovativo, per la scelta degli undici fiati e del pianista Marc Cary, tutti di altissimo livello.
9 Luglio – THE JOHN SCOFIELD HOLLOWBODY BAND
Per gli appassionati o gli studenti di chitarra, è arrivato il momento di un grande maestro, che vanta esperienze molteplici, che variano dal puro Jazz alla fusione dello stesso con Rock, Funk e Soul, John Scofield, con la sua Hollowbody Band. E proprio sul palco dell’Umbria Jazz che da massima dimostrazione di questa molteplicità espressiva. Le note sono spesso accentate per dare maggiore spessore alla ritmica, che alla melodia poco fluente. Ma il risultato è un concerto di indiscutibile resa. Lo accompagnano Kurt Rosenwinkel alla chitarra, Ben Street al basso e Bill Stewart alla batteria, dando tutti valida espressione del loro talento artistico.
9 Luglio – ESPERANZA SPALDING
Finalmente arriva lei, l’artista che aspettavo, Esperanza Spalding, a mio parere, una delle migliori cantanti e musiciste del panorama musicale attuale.
Il suo aspetto, le movenze e l’espressività rispiecchiano a pieno le caratteristiche della sua voce, e il suo modo di suonare il basso e il contrabbasso: lieve, soffusa ed energica al tempo stesso, elegante ed affascinante, pulita nelle variazioni tonali. Seppure con un corpo minuto, la sua presenza scenica è incredibile, mi sembra di vedere l’eleganza di Audrey Hepburn trasposta in una venere nera. In un lungo vestito chiaro, si muove sinuosa orchestrando una incredibile band, dove nessuno pecca di qualità, dalla voce incredibile dei coristi, alla maestosità espressiva del sax e del trombone, per finire alla maestria del chitarrista. Il tutto in uno scenario molto divertente, dove la chioma di Esperanza, la linea dell’abito, e l’enorme radio, dalla quale sembrano uscire i musicisti come note vaganti di un fumetto, richiama la grafica dei dischi anni 70.
www.umbriajazz.com
Foto di Mariagrazia Giove, riproduzione non consentita