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Con oltre 800 attori e 200 attività di protocollo, Cusco (o Cuzco) si prepara a celebrare il 24 giugno l’Inti Raymi, la cerimonia religiosa andina più importante che al tempo degli Incas era voluta in onore del Dio Sole e che oggi prevede di attrarre circa 120 mila persone, tra turisti nazionali, stranieri e locali.
Il programma che gli eredi dell’Impero Inca hanno preparato per l’occasione è ricco di eventi e manifestazioni che fino al 24 di giugno prevedono: danze tipiche nella piazza principale della città, scenografiche sfilate di costumi e allegorie, oltre a momenti dedicati alla musica e a spettacoli di suoni, luci e fuochi d’artificio unitamente alla degustazione di piatti tipici di Cusco come il Chiri Uchu, il chicharrón e il cuy al forno.
La festa vera e propria dell’Inti Raymi (che in quechua significa “sole” – Inti e “festa” – Raymi) ha luogo il 24 di giugno, giorno che coincide con il solstizio d’inverno e con i raccolti e vuole essere un atto di gratitudine nei confronti di Madre Natura per la sua generosità.
Tre gli scenari dove si svolge questa importante manifestazione: nel Qorikancha (Tempio del Sole), nella Plaza de Armas di Cusco (l’antica Auqaypata o Piazza del Guerriero) e, infine, sulla spianata della fortezza di Sacsayhuaman (che in quechua significa “saziati” – saqsay e “falco” – waman), a due chilometri dalla città, luogo facilmente raggiungibile a piedi e in automobile. La popolazione segue passo dopo passo, nel corso di una lunga cerimonia, la mesa in scena di questo rituale c on costumi colorati e danze folcloristiche.
La rappresentazione con gli oltre 800 attori inizia quindi nel Qorikancha, quando il coro di aqllas inscena con canti e danze un omaggio che si soleva fare al Dio Sole. L’Inca e sua moglie, Qoya, sono gli ultimi a comparire dopo il seguito reale e la nobiltà e la folla attende speranzosa ogni movimento dell’Inca che, accompagnato dal sommo sacerdote conosciuto come Willaq Umu, offre al Sole la bevanda tradizionale, la chicha.
La processione religiosa si dirige poi verso la Plaza Huaccaypata (oggi la piazza principale della città) e, verso mezzogiorno, l’Inca dalla cima della huaca inizia il rituale! della coca, togliendo le foglie e chiedendo al sommo sacerdote di indovinare la volontà del Dio Sole con l’aiuto di un altro sacerdote, Kuraq Akul: i due riferiscono, quindi, all’Inca che il Sole sarà generoso se viene sacrificato un lama.
In seguito i partecipanti si dirigono verso Sacsayhuaman, la fortezza di Tahuantinsuyo dove ha luogo una rappresentazione “teatrale” e inizia la grande festa con il sacrificio del lama, le cui interiora e il grasso vengono consegnati ai due sacerdoti: gli intestini sono offerti al Callpa Ricuy, affinché esegua i vaticini dell’anno, e il grasso lo prende in consegna il Wupariruj che lo brucia per fare i suoi pronostici osservandone il fumo.
Alla fine, quando il sole volge verso ponente, l’Inca si ritira nel suo palazzo, mentre per le strade della città imperiale, una delle destinazioni più importanti in Perù e in America Latina, dichiarata Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’UNESCO, proseguono i festeggiamenti che durano diversi giorni, dal 1 all’8 di luglio, durante i quali il pubblico potrà prendere parte a festival di musica e di gastronomia.
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