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Tra le diverse guide, calendari e almanacchi romani, ci si imbatte, con piacere e curiosita’, ne “I misteri di Roma” di Alberto Toso Fei, edito da Studio LT2 che, con “I misteri di Venezia”, uscito qualche mese fa, inaugura una nuova collana dedicata alle storie segrete delle citta’ d’Italia.
Nell’era del web anche la letteratura si comunica diversamente. “I misteri di Roma” sposa, infatti, la tecnologia con l’antica dimensione del racconto. Se da una parte, ci si imbatte nella sacra ed evocativa tradizione orale alla scoperta di una Roma segreta e misteriosa, fatta di segni levigati dal tempo, ma ancora riconoscibili e tutti da scoprire; dall’altra, il volume, che si avvale della novita’ del Codice QR, rimanda a contenuti multimediali grazie alla lettura ottica, permettendo attraverso i video, durante i quali l’autore esce dalla pagina e si materializza, di vivere alcune delle storie narrate nei luoghi dell’autore. Un viaggio in sette notti, alla scoperta di una Roma segreta e misteriosa. Sette percorsi tra storia e mito, in cui leggende e curiosita’, fatti insoliti e anedddoti divertenti, si materializzano nei luoghi in cui ebbero vita; ed ecco che fantasmi e demoni, statue parlanti e creature leggendarie, ricompaiono la’ dove il reale e l’immaginario si intrecciano nella storia dei luoghi. “I misteri di Roma” e’ un modo diverso, piu’ suggestivo di visitare le citta’, di conoscerne la storia piu’ intima e segreta con cui il lettore vive un’esperienza unica ed indimenticabile.
Sono dunque le storie che creano l’itinerario. Sono i personaggi, i misteri, le vicende antiche e moderne che ammiccano da un luogo all’altro e sembrano dire “Vieni, ascolta…”. Una scoperta che e’ piu’ bella fare di notte perche’, passeggiando nel silenzio, diventa piu’ emozionante riprendere possesso della citta’ e ritrovare, scolpiti nelle pietre, forme e messaggi testimoni di antiche vicende. Si potra’ cosi scoprire che a Roma le statue parlano, si muovono, scoccano frecce e proteggono tesori, che sotto i Fori vive un feroce drago, che ci sono fantasmi meno noti come il frate di Montecitorio che prende a schiaffi chiunque dica le parolacce. Ci sono pure gli X-files del ’54, con gli UFO che riempirono il cielo di Piazza Venezia. O la storia di un papa, che dopo morto, fu tenuto in uno sgabuzzino perche’ nessuno lo voleva seppellire. E, tra un racconto e l’altro, tra cenni storici e di vita romana, il volume soddisfa gli interrogativi dei lettori/viaggiatori piu’ curiosi e propone un modo nuovo di vivere e visitare la citta’.
Insomma, un grazie ad Alberto Toso Fei, il cantastorie tecnologico, per aver trovato la chiave per trasformare semplici itinerari turistici in occasioni per esplorazioni nell’anima profonda della citta’ eterna.
Conosciamo meglio Alberto Toso Fei nell’intervista che ci ha concesso a noi di LSDmagazine.
Alberto Toso Fei e’ veneziano d’origine. Non crede sia un’impresa pericolosa per un non romano raccontare i segreti e i misteri della capitale?
Il rischio c’è, ma la tentazione era talmente forte… scherzi a parte, “divido” la mia vita fra Roma e Venezia da sei anni, e al di là di questo nel 2008 ho già realizzato “Il Ruyi”, un libro-gioco sulla capitale e sui suoi misteri che si sostanzia in una sorta di caccia al tesoro con cui scoprire i luoghi allineando le pagine con l’ausilio del telefono cellulare. Complessivamente, per realizzare “Misteri di Roma”, l’ultimo volume, ho impiegato un paio d’anni tra ricerca e intervista agli anziani che sono riuscito a incontrare nei circoli della città: un misto di raccolta di storie già codificate e nuovi racconti trascritti che invita i lettori-viaggiatori a mettersi in gioco per scoprire gli angoli più nascosti di Roma. Ritengo che farlo attraverso le storie sia la maniera più bella, destinata a lasciare sensazioni durevoli. È, in fondo, la filosofia che sta alla base di tutti i miei libri. Senza lontanamente sognarmi di potermi paragonare a chicchessia, ricordo poi che da sempre Roma è cantata da chi non vi è nato: da Gadda a Fellini, da Pasolini a Virgilio, tanto per citare nel mucchio.
Per fortuna in Italia abbiamo solo l’imbarazzo della scelta. È un Paese così ricco di storia e di “storie”, a partire dall’ambito mitologico fino ad arrivare all’aneddotica più recente, che aspetta solo di essere raccontato attraverso di esse. I libri di questa collana sono suddivisi in percorsi che
rappresentano i diversi capitoli, che io ho chiamato “notti”: girare di notte significa immergersi nella dimensione più intima e vera di una città, oltre naturalmente a regalarsi un’atmosfera impagabile, per scoprirne gli aspetti più segreti e misteriosi. Prima o poi arriveremo a raccontare altre grandi città italiane: Firenze, Napoli, Palermo, Milano, Torino; ma mi piacerebbe nel frattempo concentrare l’attenzione su quelle straordinarie realtà italiane ricche d’arte e cultura, ma di dimensioni più ridotte. Penso a Siena, Urbino, Perugia, Lucca, Pisa, Lecce, Taormina… e mille altre.
Crede riservera’ un posto, nella sua collana, ai misteri della nostra Bari?
Beh, se faccio Lecce, mi tocca, e viceversa… a parte gli scherzi, Bari è una città che ho imparato a conoscere negli ultimi anni, e che amo molto. Forse perché è affacciata sul mare come la mia Venezia; forse perché è legata a San Nicola, che è anche il patrono dei vetrai di Murano, isola nella quale sono nato. O più semplicemente perché è molto bella, e mi ci sono sempre trovato bene. Esplorarne le storie sarebbe divertente; dovrei trovare uno “sponsor” – magari istituzionale – disposto a pagarmi una permanenza adeguata per raccogliere i materiali. Ma non è un’ipotesi così remota.
Nei suoi volumi fa ricorso all’ausilio delle nuove tecnologie, come l’uso del Codice QR, per rendere piu’ avvincente la lettura. Vuole spiegare meglio ai nostri lettori di cosa si tratta?
Credo che anche il più distratto dei lettori si sia accorto come ultimamente le riviste, i quotidiani, addirittura i cartelloni pubblicitari abbiano quei quadrati un po’ strani pieni di puntini. Si tratta di codici attivabili con gli smartphone o con la webcam (attraverso delle applicazioni che si scaricano gratuitamente) che attivano dei contenuti multimediali; nel caso dei libri, i codici rimandano a video in cui compaio io che racconto altre storie nei luoghi stessi in cui presero vita. Si è trattato di uno sforzo di produzione significativo (al libro e alla sua impaginazione con tanto di fotografie, illustrazioni, fregi e capolettera si è aggiunta la realizzazione e il montaggio dei filmati a Venezia e Roma), che rende i volumi della collana i primi libri in Italia nel loro genere dotati di codici QR che rimandino a contenuti realizzati appositamente. Ve ne “regalo” uno direttamente dal libro: provare per credere
E’ appassionato di storia ed esperto di misteri. Ama, pero’, anche le nuove tecnologie. Alberto Toso Fei e’, dunque, il caposcuola di una nuova figura letteraria, quella del “cantastorie tecnologico”?
Qualcuno mi ha definito così, e devo riconoscere che è una definizione che mi piace, e in cui mi riconosco. Significa avvalersi delle tecnologie più moderne per ricreare l’antica dimensione del racconto. Una contaminazione tra arcaico e avanguardistico che mi affascina, e che incontra i gusti di moltissime persone. Cosa posso chiedere di più?