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«Un gesto di responsabilità da parte dei cittadini per un bene comune che appartiene a tutti e torna ad essere vivo e aperto. Un gesto meraviglioso perché nasce dai cittadini stessi, nasce da un nuovo impegno che parte senza aspettare spinte anzi determinandole, piccole e grosse che siano. Un esempio, una cosa faticosa ma anche facile. Fare parte della gente e mettersi al servizio di una comunità non è un peso impossibile da sopportare, è una gioia. Grazie a chi sta dando a Catania, a noi, a tutti un’occasione per tornare a vivere».
A parlare è il cantante Manuel Agnelli, leader degli “Afterhours”, che sarà protagonista, lunedì 9 aprile, assieme ad altri due elementi della band milanese (Rodrigo D’Erasmo e Roberto Dell’Era) di uno show semi-acustico finalizzato alla ricostruzione del “ritrovato” Teatro Coppola di Catania.
Quando un cantautore, o una band di successo, sposa una causa (umanitaria, sociale o politica che essa sia) quest’ultima sembra assumere un valore del tutto particolare. Significa, in qualche modo, porre sotto i grandi riflettori iniziative, spesso nate dal basso, magari attive già da tempo ma non sempre doverosamente attenzionate dalla stampa.
Quella del teatro Coppola di Catania, è la storia di una struttura, nata al servizio dei abitanti della Città Etnea e riappropriata, di peso, da alcuni suoi cittadini. Edificato nel 1821 come primo teatro comunale, distrutto dai bombardamenti americani del 1943, poi ricostruito, ma mai ultimato, il teatro è stato utilizzato negli ultimi anni come laboratorio scenografico del Teatro Massimo Bellini; nel 2005 è stato approvato un progetto per farne sala prove per l’orchestra dello stesso ente, ma ancora una volta i lavori sono stati interrotti e il cantiere abbandonato. A metà dicembre dello scorso anno l’occupazione, da parte di un gruppo formato da artisti, musicisti, attori, fotografi e quant’altro che, improvvisatosi ristrutturatore (da tutti i punti di vista, edile e non solo), decide di ridare vita a una parte della storia della Città.
Tra di loro c’è il cantautore siciliano Cesare Basile, uno dei fondatori de “L’Arsenale, federazione siciliana delle arti e della musica”, che si propone di riunire alcune delle migliori realtà artistiche dell’isola. Basile racconta nel suo “Diario intermittente di occupazione” la reazione della città durante i primi giorni di occupazione «Qualcuno in città si chiede se siamo comunisti, fascisti, pescatori di frodo o guardie svizzere. Noi ci chiediamo dove trovare mattoni, grassello, legname. Proteggiamo un diritto lavorando. E’ lo sciopero al contrario di Danilo Dolci. Mettiamo in piedi quello che ci serve, senza aspettare che qualcuno lo faccia per noi. Ci organizziamo sui nostri bisogni. Liberi e uguali. Se per vincere servono processi e forche noi preferiamo perdere. A Carrara dicono che anarchico è chi si fa il vino. Noi ci facciamo un teatro».
Una realtà viva e in continua evoluzione quindi, quella che il capoluogo Etneo sta vivendo a livello artistico, che ci ricorda come, anche e soprattutto in un periodo di crisi, sia possibile costruire e “ricostruire” un futuro per la nostra società mediante l’ististuzione di iniziative culturali che prendono forma dal “gradino più basso”.
Dato il gran numero di richieste per il concerto di Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo e Roberto Dell’Era l’assemblea del Teatro ha ritenuto opportuno, per ragioni di sicurezza e rispetto dei partecipanti all’evento, di attivare un servizio di prenotazione on-line limitato a 250 posti a sedere, oltre i quali non sarà possibile accedere in teatro. Da giovedì 5 aprile sarà attivo il seguente indirizzo email coppolaprenotazioni@gmail.com al quale inoltrare la prenotazione a titolo strettamente personale (un mittente = una persona). Al botteghino sarà richiesta la consegna stampa della email di conferma e una sottoscrizione minima di €5 per i lavori di ricostruzione del Teatro Coppola. Ogni indirizzo email potrà essere utilizzato per prenotare un solo ingresso.