Tempo di lettura: 2 minuti
"Mare chiuso" di Stefano Liberti e Andrea Segre, dedicato alla storia dei profughi africani che da marzo 2011 sono arrivati dalla Libia in Italia, vince il premio per il Miglior documentario che questa sera sarà consegnato dal giornalista e documentarista Gianni Minà.
La Giuria del settore documentari della III edizione del Bif&st, ha voluto segnalare innanzitutto il livello molto alto delle 16 opere in concorso. La maggior parte dei lavori, infatti, sottolinea l’esigenza di conoscenza e di verità richiesta al documentario da una realtà attuale troppo spesso mortificata da una cattiva e inadeguata informazione.
Per questo, avvertita anche l’ esigenza e l’urgenza di tutti i componenti la giuria stessa di premiare un film di denuncia, si è deciso di scegliere l’opera "Mare chiuso" di Stefano Liberti e Andrea Segre, non solo per l’altissimo valore e coraggio espressi nel raccontare l’odissea di un gruppo di somali ed eritrei, sbattuti come carne da macello fra l’Italia e la Libia con spregio di ogni rispetto che si deve alla persona umana, ma anche per la capacità di sottolineare con eccellenza di regia il cinismo del governo italiano dell’epoca.
La scelta fatta impone la necessità di non dimenticare, con una menzione speciale, un’opera come "Il Mundial dimenticato" di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni, storia surreale ispirata ad una novella di Osvaldo Soriano dove emergono tutti i caratteri del realismo magico, che ha segnato la cultura latinoamericana nell’ultimo mezzo secolo.
Il Bif&st promosso a pieni voti anche dal maestro Abbas Kiarostami, protagonista ieri di un’affollatissima e appassionata lezione di cinema, preceduta dalla proiezione del suo film “Copia conforme”.
Prima di entrare nel merito del dibattito, il regista iraniano ha tenuto a rilasciare prima una dichiarazione: “vorrei fare i complimenti a voi che siete qui, a Felice Laudadio e al suo festival, perché è molto raro che alle 9 del mattino ci sia una sala completamente piena e questo riflette la sua perfetta organizzazione. Il risultato di un buon festival si vede dai suoi partecipanti, perciò vedere voi tutti è un segno che questo festival è eccellentemente organizzato”.