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Fabio Volo approda su Rai3 con un programma che da domani al primo giugno andrà in onda il mercoledì, giovedì e venerdì alle 23,10 rigorosamente in diretta.
Volo in diretta, questo il titolo, non sarà un varietà o un talk show, ma piuttosto un ibrido che gli autori scherzando definiscono un incrocio fra un Late Show e il Muppet Show. Niente a che fare nemmeno con Parla con me la striscia che Serena Dandini aveva su Rai3 prima di passare a La7.
«Guardavo il programma della Dandini e sono andato anche ospite – ha detto alla conferenza stampa di presentazione Volo -. Non so se l’ho sostituita, non è il mio pensiero. Quello che è successo fra lei e l’azienda non lo so. Non ero in Italia». Anche il direttore di Rai3, Antonio Di Bella, ha ricordato che al momento delle polemiche sul mancato rinnovo del contratto alla conduttrice era in America. «Sono suo amico, purtroppo è andata via» ha detto raccontando di essersi trovato lo spazio da riempire e ringraziando Enrico Bertolino (che tornerà in autunno) per averlo fatto finora.
Adesso però tocca a una innovazione, cioè al programma di Fabio Volo che mette insieme interviste e interventi dei personaggi più disparati: Jovanotti e il filosofo del linguaggio Noam Chomsky, l’economista Serge Latouche, Alessandro Baricco, Daniele Silvestri e Franco Battiato, per citarne alcuni, chiamati a confrontarsi con le piccole cose di ogni giorno. Il tutto con la colonna sonora della Toy Orchestra che suona in diretta in uno studio – in via Mecenate a Milano – realizzato anche grazie a qualche riciclo di materiale. L’idea è di essere leggeri senza superficialità, di evitare la nostalgia (molto diffusa in Italia dove c’è perfino chi si lamenta che non ci sono più le cabine del telefono «magari – ha osservato – mentre è su facebook con uno smartphone») guardando al mondo.
«Vorrei sapere che tempo ci aspetta – ha aggiunto – e lo chiedo a economisti, ecologisti, registi, anche a persone non famose». Saranno, insomma, «un quaranta minuti d’aria» senza interviste a gente con voci contraffatte e visi pixelati. Subito dopo la fine del programma, a giugno, Fabio inizierà a girare un nuovo film, ancora non ha pensato al nuovo libro. E in un futuro, un pò più lontano, vede una regia. Per ora, però, pensa al ritorno in tv. «Rai3 è la tv che mi piace di più e so che sto entrando in una cattedrale» ha sottolineato Fabio dicendo comunque di voler portare qualche «elemento nuovo». «E se il programma non dovesse andare bene – ha concluso – sarà tutta colpa mia».