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Un altro grande appuntamento è in programma al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, dove mercoledì 29 febbraio e giovedì 1 marzo, alle 20.30, va in scena «I masnadieri» di Friedrich Schiller per la regia di Gabriele Lavia, tra i giganti del teatro italiano.
Lavia ha ripreso trent’anni dopo un grande classico della letteratura per affrontarlo con un folto gruppo di giovani artisti. Francesco Bonomo, Fabio Casali, Daniele Ciglia, Michele De Maria, Filippo De Toro, Davide Gagliardini, Gianni Giuliano, Daniele Gonciaruk, Marco Grossi, Andrea Macaluso, Luca Mannocci, Luca Mascolo, Giulio Pampiglione, Cristina Pasino, Giovanni Prosperi, Alessandro Scaretti, Carlo Sciaccaluga e Simone Toni saranno impegnati in uno spettacolo che emana tutto l’impeto e l’energia originale del testo, fondato sulla seduzione del potere e la perversione della libertà. «Die Rauber», cioè i fuorilegge, i banditi, i briganti, ma per noi «I masnadieri», appunto, è la tragedia con la quale Schiller, al suo esordio letterario, entrò violentemente nella storia della letteratura tedesca come poeta della ribellione e suddito ribelle. Ed è facile scorgere l’attualità dei nostri giorni in questa violenta denuncia delle istituzioni di un eroe che, dall’irrazionale ribellione, raggiunge la lucida consapevolezza della propria colpa. Dunque, una parabola che può essere vista e ascoltata con occhi e orecchi contemporanei.
Quest’opera giovanile di Schiller (giovanile in tutti i sensi), idealmente collocabile nello Sturm und Drang per come attacca le istituzioni politiche, sociali e i pregiudizi morali attraverso una luce di furore visionario, per Lavia ha rappresentato l’occasione giusta per far nascere la Giovane Compagnia del Teatro di Roma con l’allestimento di uno spettacolo agile e di grande presa realizzato con lo Stabile dell’Umbria e in collaborazione con Versiliana Festival.
Composto nel 1781, il dramma dell’autore tedesco è caratterizzato dai tratti universali e tipici dei capolavori shakespeariani. E, tra l’altro, la vicenda di amore e odio viscerali, di fedeltà e tradimento consumati tra le pareti di casa, diventa occasione di riflessione sulle innumerevoli brutture umane, su quella lancinante imperfezione che conduce l’uomo ai più atroci delitti. Su questo e molto altro ancora riflettono i giovani protagonisti, calati in un allestimento moderno. Firmata da Alessandro Camera, la scena è nuda e spietata: polveroso terriccio sul pavimento, una poltrona in primo piano sulla destra, semplici tavolini allineati in obliquo in secondo piano. A scandire lo spazio, una foresta di fari posti su alte piantane, ora ipotetico colonnato di una ricca dimora, ora alberi a celare la presenza dei briganti. Questi, insieme ad altri, posti in basso lateralmente e sul fondo, sono i punti luce secondo Simone De Angelis, che concepisce un disegno tenebroso, oscuro e perfettamente in linea con la torbida vicenda, nella quale si inseriscono altrettanto in sintonia i costumi di Andrea Viotti.
(info botteghino 0831.56.25.54).