Tempo di lettura: 3 minuti
Mentre i bookmaker hanno già scelto Emma Marrone e Francesco Renga come favoriti della vigilia, scelta per altro prevedibilissima, si può tentare di fare un ritratto anticipato della musica del girone BIG del prossimo festival di Sanremo.
I protagonisti – In questa categoria rientrano, ovviamente, i due nomi già citati. Renga, che ha alle spalle una vittoria e che, per sicurezza e carisma, è votato alle performance di grande impatto è ormai uno specialista di arie pop che conciliano le sue doti vocali con la cantabilità e gli echi del suo passato di rocker. "La tua bellezza" è un pezzo che rispetta le aspettative con grande slancio e un coretto finale molto accattivante. "Non è l’inferno" è stato scritto per Emma Marrone da Kekko dei Modà. È uno di quei testi che a Sanremo rientrano nella categoria «denuncia», la storia di un uomo che ha «messo la vita e il sangue al servizio del mio Paese e mi ritrovo a non arrivare a fine mese». Il tutto con quel pathos melodrammatico che non conosce le mezze misure che è una delle caratteristiche di Emma e che piace tanto anche al pubblico dei Modà. Al di là dei risultati che otterranno in gara, tra i protagonisti di questo festival ci saranno Nina Zilli e Noemi, che presentano due brani che per qualità si candidano a segnare questa edizione. "Per sempre" è una canzone che rivelerà al grande pubblico un aspetto nuovo della personalità di Nina Zilli, finora giustamente conosciuta per la sua vocazione black. E’ una canzone che sembra uscita dal repertorio della Mina anni ’60 primi ’70, una canzone perfetta per la situazione orchestrale e che ha tutti i connotati, compreso un gusto vintage molto chic, per diventare una hit. "Sono solo parole" l’ha scritta Fabrizio Moro ed è un abito musicale realizzato su misura per Noemi, sotto la regia di Corrado Rustici, uno dei pochissimi produttori italiani di livello internazionale capaci di «firmare» un brano. Inevitabilmente in questa categoria rientra la strana coppia Gigi D’Alessio–Loredana Bertè. "Respirare" è una canzone sorprendente per chi conosce il repertorio di D’Alessio: il riff di chitarra ricorda addirittura quello di "Long Train Running" dei Doobie Brothers ma, si sa, le regole non scritte del festival impongono che l’attenzione della cronaca sarà monopolizzata dal comportamento di Loredana.
Gli inevitabili – Il posto d’onore di questa categoria spetta ai Matia Bazar (entrati nel cast all’ultimo momento) che hanno una lunga storia alle spalle ma da qualche anno fanno parlare solo per i loro ritorni all’Ariston. Il loro brano si chiama "Sei tu". Anche Irene Fornaciari sta diventando una presenza fissa del festival. "Il mio grande mistero" l’ha scritta Davide Van De Sfross ed è in bilico tra la vocazione black di Irene e un certo kitch rock.
I cantautori – Un tempo la presenza più o meno nutrita dei cantautori qualificava il cast di Sanremo. Ora le cose sono un pò cambiate ma la vittoria di Vecchioni l’anno scorso non poteva non stimolare tentativi di replica. Samuele Bersani è un talento schivo che con "Un pallone" sceglie un’atmosfera vagamente swing per denunciare «il contesto vigliacco che non si muove più», Eugenio Finardi, un tempo rocker trasgressivo, si addentra in riflessioni religioso-metafisiche. Lucio Dalla fa da padrino a Pierdavide Carone, giovane uscito dai talent, "Nanì" è la storia di una prostituta di strada e di un uomo che la ama. Ormai è diventato un genere sanremese.
Gli outsider – In senso classico outsider è Arisa che, dopo il rilancio come giudice di X Factor, con "La notte" può essere una delle sorprese del festival. Outsider per vocazione sono Chiara Civello e i Marlene Kuntz. La Civello è uno dei migliori talenti femminili degli ultimi anni, un’artista che si è guadagnata una meritata reputazione internazionale in ambito jazz. "Al posto del mondo" più che una canzone all’altezza del suo talento sembra un tentativo di omologarla. I Marlene Kuntz sono da anni un nome di spicco del nostro rock indie e "Canzone per un figlio" non pare in grado di cambiare la loro storia.
A volte ritornano – Dolcenera, che ha vinto un Sanremo Giovani nel 2003, ha una certa consuetudine con l’Ariston dove è più facile sembrare trasgressiva. Forse per questo come lancio della sua "Ci vediamo a casa" ha scelto di fare il servizio su Playboy.