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"Ho scelto di portare in scena la versione di ‘Carmen’ voluta da Bizet, con i recitativi parlati e non cantati, per restituire il senso drammatico che il compositore aveva dato alla sua opera": il maestro Lorin Maazel ha presentato così la sua edizione della ‘Carmen‘ che ieri sera, ha inaugurato la stagione lirica della Fondazione Petruzzelli di Bari. Ed è una ‘Carmen’ drammatica, cupa, quella curata da Maazel, assecondato dal giovane regista inglese William Kerley. L’opera – è stato sottolineato – pur essendo definibile come opera comique, non racconta affatto la storia di un personaggio borghese. Carmen rappresenta un’idea, un destino, come i personaggi della tragedia classica, persegue la libertà, il diritto di disporre di se stessa a qualunque prezzo anche sfidando la morte. E Kerley, che ha una consuetudine con il teatro shakespeariano, ha aggiunto che in Bizet si sentono influenze del poeta inglese, i personaggi di Carmen ricordano quelli di Macbeth.
All’inizio del terzo atto – ha continuato – vi sono tre zingare, tra cui la stessa Carmen, che interrogano le carte per conoscere il futuro che, come succede per le streghe di Macbeth, è un futuro di morte. E ‘Carmen’ è assimilabile – ha sottolineato il critico Michele Girardi – a Don Giovanni, anche lei non è reale, è l’archetipo della libertà assoluta, non recede mai da una sua moralità, non si pente e pur conoscendo la sorte che l’attende va incontro alla morte.
L’universalità di questo personaggio, l’intento di Bizet di trasferire nel mondo moderno elementi del teatro tradizionale hanno consentito al regista Kerley – come ha lui stesso messo in evidenza – di ambientare Carmen sempre in Spagna ma in un’altra epoca, ugualmente drammatica e carica di tensioni, nel 1938-1939 al termine della guerra civile, quando intere famiglie si contrapponevano, e uomini lottavano gli uni contro gli altri.
Ottimo il cast, giovane e internazionale, scelto dal maestro Maazel e formato, tra gli altri, da Ekaterina Metlova, Richard Troxell, Sasha Djihanian, Corey Crider, Gianluca Breda e Laura Macrì. Sono previste repliche il 25, 28 e 30 gennaio con un tutto esaurito al botteghino.
L’opera è stata coprodotta con il Festival di Castleton, la manifestazione curata da Maazel che si svolge in Virginia (USA), dove il Petruzzelli la presenterà la prossima estate.
Foto di Carlo Cofano