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Un altro libro su Bari? Ebbene sì, un altro. Intanto perché Bari non è una Città come tante. Non a caso, fin dal 1890, quand’era appena uscita dal “vecchio borgo”, Bari era già stata eletta Regina delle Puglie.
Col tempo ha poi perso il suo blasone, ma è rimasta sempre una Signora-città, una bella donna che ha avuto e continua ad avere molti amori e tanti appassionati amanti, come l’autore di questo volume, Nicola Mascellaro classe 1939, ancora un dei pochi studiosi della città di Bari e vero e proprio fiore all’occhiello della Puglia che ha dato alle stampe per i tipi di L’Arco e
Bari è Bari. Dai nostri progenitori abbiamo ereditato l’impegno di farla sempre più bella e industriosa cogliendo e creando ogni occasione.
Quanti baresi possono immaginare che il castello era utilizzato come carcere? che da piazza Massari guardando verso il mare ci si sarebbe trovati di fronte alla spiaggia più popolare della città? che il cuore della odierna movida (piazza Mercantile e piazza del Ferrarese) erano il cuore delle attività commerciali e artigiane con mercati e botteghe? che in fondo a corso Cavour c’era la barriera daziaria a sbarrare l’accesso alla città?
È vero, quali sudditi di una Regina abbiamo molti difetti: siamo individualisti, opportunisti, concreti ed egocentrici, ma pure generosi e solidali. Abbiamo molte contraddizioni. Siamo talmente impegnati a cercare di migliorare le nostre condizioni di vita che non abbiamo tempo per guardarci indietro, per conoscere la storia, i sacrifici, le passioni di quanti hanno fatto di Bari
L’ultimo capitolo di questo agile, piacevole e scorrevole racconto-storia è un gesto d’amore grande verso Bari vecchia e un istriano, Francesco Babudri, capitato per caso ma poi profondamente innamorato di questa città. Qui Babudri ha vissuto 32 anni, durante i quali ha prodotto una quantità infinita di studi, di articoli, di pagine, di ricerche, di documenti, con i quali ha contribuito alla ricostruzione della storia, ma anche del folklore e delle tradizioni baresi.