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Dalla fame nel mondo, ai cambiamenti climatici, alla maggior parte dei problemi di salute dell’uomo, la ricetta risolutiva passa per la dieta vegetariana. Lo afferma, portando com’è nella sua natura molte prove ed evidenze scientifiche, l’astronoma Margherita Hack, che ha raccolto le sue considerazioni sull’argomento in un libro appena uscito dal titolo appunto «Perchè sono vegetariana».
Nel volume, pubblicato da Edizioni dell’Altana, Hack, che è vegetariana dalla nascita, sottolinea come molti grandi scienziati della storia, da Leonardo da Vinci a Darwin a Einstein, fossero vegetariani, e sfata alcuni dei pregiudizi su questa dieta, come quello che afferma che fa male alla salute: «In seconda elementare facevamo il tempo pieno – spiega – e quando tiravo fuori il mio pasto a base d’insalata, uovo e formaggio, c’era la preoccupazione delle maestre per la mancanza di carne: come avrei fatto a crescere bene, forte e sana? Eppure sono arrivata a 89 anni in condizioni discrete di salute. A più di 80 anni, oltre alle domenicali partite di palla a volo con amici cinquantenni, ho girato in bicicletta buona parte del Friuli-Venezia Giulia, oltre a lunghe nuotate tutte le mattine d’estate. Tutto questo a dimostrazione che la mancanza di carne e pesce non ha certo indebolito il mio fisico».
Oltre che la salute umana, essere vegetariani può salvare anche quella del pianeta, sottolinea la scienziata: «Pochi sanno – sottolinea Hack – che i quattro quinti della terra coltivata in tutto il pianeta sono usati per produrre foraggi per gli animali e solo un quinto per il consumo umano di cereali, frutta e verdura. Si calcola che in media occorrano dieci chili di grano e cereali vari per produrre mezzo chilo di carne. In un mondo come il nostro, in cui la popolazione umana è in continuo aumento bisognerebbe evitare questo enorme sperpero, riducendo drasticamente il consumo di carne».
Ma al di là delle argomentazioni «egoistiche», secondo la scienziata non si possono mangiare gli animali soprattutto perchè hanno la nostra stessa dignità. Per spiegare il concetto Hack ricorre alle scene cruente dei mattatoi, ma anche alla sua materia, l’astrofisica, oltre che alle parole di grandi filosofi citati nel libro: «Anche noi, come tutti i viventi e tutto ciò che si trova sulla Terra, siamo il prodotto della morte di grandi stelle esplodenti, le supernove – spiega la scienziata -. Questa origine comune dovrebbe farci sentire come fratelli tutti gli esseri viventi, uomini e animali».