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Incidere il polistirolo con un punteruolo a caldo e poi stuccare le superfici con acrilici e colori particolari dando vita a riproduzioni di antichi paesi e borghi medievali, dove è bello scovare fra le vie innevate quell’angolo di paradiso dove è nato Gesù. Una tecnica che ha reso gli artigiani dell’associazione presepistica Beato Giacomo, famosi in tutto il mondo per le loro creazioni che stanno facendo il giro delle più famose cattedrali europee.
Sul sito www.presepisticabeatogiacomo.it arrivano richieste di partecipazione a progetti scolastici, allestimento mostre, corsi di tecnica 365 giorni all’anno. Uno degli artigiani dell’associazione, Arcangelo Fazio, è stato invitato al programma televisivo “A sua Immagine” su Rai 1 per mostrare una sua opera: la puntata andrà in onda domenica 25 dicembre alle ore 10.30. Per realizzare queste creazioni ci vuole tempo, passione, e tanta dedizione nella meticolosità della tecnica, della pitturazione e poi nella scelta dei personaggi, quasi sempre statue di terracotta vestite con abiti fatti in cartapesta.
“E venne al freddo e al gelo”, il titolo della mostra d’arte presepiale giunta quest’anno alla 15esima edizione, allestita nella sala san Francesco del santuario del Beato Giacomo a Bitetto. La mostra è aperta tutti i giorni fino all’8 gennaio dalle 9.30 alle 12 e dalle 16.30 alle 21.30 e racchiude le opere di una trentina di artisti provenienti da tutta Italia che ogni anno chiama a raccolta oltre 20.000 visitatori. Quest’anno gli splendidi presepi realizzati con questa tecnica innovativa di lavorazione del polistirolo hanno la particolarità di essere tutti innevati, come quello realizzato dai maestri Peppino Maselli, Arcangelo Fazio e Domenico Cimini, di tre metri per due che rappresenta scorci del borgo antico di Bitetto nei primi del ‘900. Fra le stradine del paese troviamo il fabbro, il fornaio, la donna che cuce, il contadino intento a portare le olive al frantoio, rappresentato da un vero e proprio trappeto in miniatura con tanto di macina per la molitura. Scene di vita quotidiana e contadina che si mescolano alla vita religiosa di un paese che vanta forte la sua devozione per il Beato Giacomo, l’umile frate slavo il cui corpo incorrotto è meta di pellegrini da ogni dove, tutti in attesa che si concluda il processo di canonizzazione per la santità di fra Giacomo Varingez. Fra le vie del paese troviamo anche le statue che rappresentano i frati francescani con indosso il saio cucito appositamente sulla cartapesta. La natività è ubicata dove un tempo, precisamente nel 1685, è davvero esistito il forno di Sua Eccellenza Mons. Gaeta. Sempre a firma del maestro Maselli il presepe di dieci metri quadri all’interno del convento che rappresenta un palazzo rinascimentale fiorentino.
Info 3477401843