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Cosa è «uno studio legale boutique»? Esattamente quello di Finley & Figg, due avvocaticchi di Chicago, da dove comincia la storia dell’ultimo romanzo del re dei legal thriller, già primo posto, come d’abitudine, nella classiche Usa. Del resto Grisham può a buon diritto definirsi il fondatore del genere, visti i successi planetari dei suoi romanzi dove il sistema giudiziario americano è smontato e analizzato nei suoi più minuti angoli.
«Studio legale boutique», formula usata da Finley e Figg per farsi pubblicità, lascia intendere «qualcosa di più del tipico studio da due soldi». «Boutique» – racconta Grisham in avvio del libro – per suggerire uno studio dalle misure ridotte «ma pieno di risorse e specializzato in un settore particolare». Boutique «per indicare uno studio legale felice di essere piccolo, selettivo e prospero». Ovviamente quello di Finley e Figg non è nulla di tutto questo, bensì uno studio sempre sull’orlo del fallimento, con due avvocati che trattano cause di divorzio lampo oppure piccoli incidenti stradali.
E’ in questo posto, di secondo piano, che arriva David Zinc, il terzo protagonista del romanzo. E qui Grisham ricorre ad una delle sue preferite armi letterarie: l’uomo che conosce perfettamente i meccanismi della vita, ma ne ha abbastanza. E che, solo quando il caso lo richiama, torna in prima piano. Nel romanzo di Grisham, Zinc è questo eroe riluttante. La sua base di partenza è diversa da quella di Finley e Figg: lui è un giovane e rampante legale di uno dei maggiori studi della città. Il problema però è che, stanco di ritmi massacranti, vuole cambiare vita ed è deciso a farlo. Dopo essersi preso una colossale sbronza, quel giorno non si è presentato al lavoro, intenzionato a mollare tutto. Il suo destino però è quello di arrivare, per una serie di circostanze fortuite, nel piccolo e traballante «studio legale boutique». E lì comincia la svolta.
A lui – insieme agli altri due – toccherà occuparsi di un caso non solo in grado di cambiargli la vita ma anche di assicurargli un successo inaspettato e clamoroso, non senza grandi pericoli. Di mezzo c’è una grande azienda farmaceutica e le sue attività poco pulite.
Zinc, eroe riluttante, è chiamato così a misurarsi con una realtà che non avrebbe mai immaginato e che gli ridà il gusto di essere avvocato. Naturalmente la sua scelta di fondo non cambierà: si può essere bravi, ricchi e famosi ma non perdere di vista la vita propria e quella altrui.
John Grisham: "I contendenti" (Mondadori, pp. 300; 22 euro)