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Eccoci qui con i Knob, dopo la loro performance in questa seconda data del Bleep, qui a Cerignola, voi che tra l’altro siete dei vicini di casa essendo di Canosa di Puglia.
Quindi ci dite chi sono i Knob… e come definite il vostro progetto?
Ci tengo a precisare che si dice KNOB, quindi singolare maschile, ed è un duo formato da Simone Sinesi e Tommy Todisco. Ci siamo incontrati per caso in uno studio di registrazione e si discuteva di musica, di video, di forme, di luci, d’arte. Il progetto nasce dalla diversa estrazione nostra –siamo un designer ed un dj producer- ed è risultato da subito che ci fossero dei punti in comune tra le due cose. Questa summa di esperienze e stimoli ha fatto si che nascessero i nostri primi progetti live. Da allora, non ci siamo più fermati: live performing, installazioni, audio reaction, augmented reality, architectural mapping. Manipolare le emozioni e gli umori, trasformandoli in luce è la cosa che ci riesce meglio. Un linguaggio espressivo capace di comunicare attraverso la forma ed il colore.
Vi considerate artisti o selezionatori?
Ci sentiamo, per le cose che facciamo e per come le facciamo, decisamente più vicini ad un incrocio tra nerd e sognatore di spazi visivi.
Secondo voi il visual oggi e importante tanto quanto il dj-set?
Sicuramente parliamo di due forme d’arte/intrattenimento molto affini tra loro, quasi complementari ma sufficientemente indipendenti l’una dall’altra. Non ci sentiremmo di metterle su gradini diversi di un podio: toccano corde diverse con ampiezze d’onda diverse.
C’e un futuro per la video arte?
La video arte ha un passato corposissimo ed un futuro radioso. Astenersi perditempo.
Ci sono in cantiere dei progetti? Se si, volete svelarci qualche piccola anticipazione?
Ci sono in cantiere, ormai prossimi, tre set molto interessanti. Il 24 saremo a Nizza per un’installazione live video mapping su uno splendido oggetto di design contemporaneo all’interno dell’atelier Ventaqua. Il 26 con Ricardo Villalobos al Cromie di Castellaneta per un live set febbricitante. Il 27, in occasione dell’apertura del 60C31 un Contemporary Store a Canosa di Puglia, con una performance sperimentale di mapping e body tracking su un manichino! Può bastare?
Salve ragazzi, questi “Numeri” che nella vita si chiamano Matteo Palieri e Dario Genchi, insomma siete giovanissimi ma già con tanta esperienza musicale alle spalle.
Ci raccontate come sono nati i The Numbers e perchè ?
Ci siamo incontrati in un enoteca (sorridono entrambi n.d.r.)
Nonostante la vostra recente nascita avete collezionato in questi sei mesi molti successi e consensi di pubblico e critica. Secondo voi il pubblico è alla ricerca di nuove sonorità ?
La musica elettronica ha la capacità di rivelare nuovi suoni che quindi è inevitabile incuriosiscano il generico ascoltatore. Non si può però prescindere da quella che è la composizione a monte del pezzo che a noi piace prima di tutto fare sul pianoforte.
Volete darci qualche piccola anticipazione sul vostro nuovo progetto?
Il nuovo disco a cui stiamo lavorando è ricco di nuove influenze che cerchiamo però di personalizzare con il timbro che ha caratterizzato il nostro primo lavoro Beautiful.
Quale sono le vostre ambizioni quando suonate davanti ad una platea esigente come quella pugliese?
Ci stiamo consultando da venti minuti ma in tutta sincerità non sappiamo che dire.
Grazie Ragazzi, vi auguriamo tanto Bleep_Successo!!
Ciao Gazza, alias Saverio Panza. Allora dopo averti sentito mixare i tuoi cavalli di battaglia nella prima data del Bleep, ora saremmo curiosi di sapere un pò come la pensi su alcune tematiche inerenti la musica, tu che sei una “cartabuona” in questo campo.
Cosa pensi dei deejay e producer della scena electro italiana?
Che è in forte ascesa e negli ultimi anni ha prodotto ottime cose, di livello europeo se non mondiale. parlo di producer e penso immediatamente ai bloody beetroots, ai cyberpunkers, ai crookers, a congorock, a belzebass, reset! ecc. meno famosi ma non meno bravi, the original fakes, i disco splatters e tanti altri.
C’e chi sostiene che le disco oggi sono in netto declino, e il pubblico è alla ricerca, quasi disperata di nuovi spazi, qual’e la tua opinione a riguardo?
Le disco intese nel senso più commerciale del termine non mi interessano così come non mi interessano i privè, le liste e tutto il mondo legato a questi meccanismi. La realtà italiana è molto variegata e a città in cui la varietà di location, club e proposte è impressionante (roma, torino, milano in primis) fanno da contraltare aree in cui la ricerca di nuovi spazi è ancora disperata. Parlo della realtà che conosco meglio, ovvero della Puglia e in particolare dell’area di Bari e dintorni. Da noi purtroppo esistono pochi spazi (soprattutto in inverno) e in molti casi questi spazi sono sorpassati enon al passo con le restanti realtà di clubbing italiane, dal punto di vista della struttura, dell’impianto, della direzione commerciale e artistica del club. A combattere questo deprimente stato di cose ci sono tantissime crew e tanti promoter in gamba, i quali hanno dato una direzione interessantissima e di ottimo livello alle proprie organizzazioni operanti sul territorio pugliese. E questo è uno degli obiettivi del Neu Klub, organizzazione indie electro di cui sono promotore insieme alla mia collega Jenny Fiore.