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Dicono che la vera comicità non si addica alle interpreti femminili, che sia più facile per un attore mettersi in ridicolo e far ridere che non per un’attrice. Eppure le attrici comiche che conquistano il pubblico, quelle che riescono ad affermarsi veramente, poi, come si dice in gergo, sfondano, bucano lo schermo, padroneggiano la scena. Una delle attrici comiche attualmente sulla scena italiana in possesso di queste qualità è sicuramente Rosalia Porcaro. Napoletana doc, Rosalia si iscrive nell’84 ad una scuola di recitazione e muove i primi passi nel panorma teatrale con le compagnie di Antonio Casagrande, Rino Marcelli e Renato Carpentieri. Grazie alla sostituzione di una collega attrice nell’85 ha l’occasione di recitare in uno spettacolo di Eduardo Scarpetta che la porterà in tournèe in tutt’Italia. Tra un’esperienza e l’altra Rosalia si cimenta anche in testi di Feydau, Pirandello e Laforgue. L’occasione al repertorio comico è segnata nel destino di una serata di cabaret al Maschio Angioino, quando presenta un testo da lei scritto. Il resto della sua carriera passa per la tv campana Telegaribaldi, e, infine, sulle emittenti nazionali in tramissioni come Convescion, Superconvescion, L’Ottavo Nano, Markette e Zelig.
LSDmagazine ha intervistato Rosalia Porcaro prima di entrare in scena al Teatro Diana nella seconda serata del Laboratorio Artistico di Zelig, presentata dall’ attore Michele Caputo.
Quando ha pensato di passare dal teatro più impegnato al cabaret?
R.P.: quando si fa un lavoro così vario come quello dell’attrice e si cerca una propria strada, non è detto che la scelta fatta in principio sia quella adatta a te. Per caso poi mi sono ritrovata a scrivere un pezzo più o meno comico, che, a dire il vero, non mi sembrava molto comico. L’ho presentato ad una serata di cabaret, il pubblico ha riso e da lì ho capito che dovevo assecondare e seguire questa mia vena comica.
È stato difficile per Lei affermarsi quale attrice comica in un mondo dominato dalla presenza maschile ?
R.P.: Per me è stato spontaneo ritrovarmi nella veste di attrice comica, come dicevo prima e all’inizio sottovalutavo questa domanda. Poi ho riscontrato che la difficoltà legata alla comicità femminile è dettata da schemi e pregiudizi che ancora pesano sul ruolo di attrice, vista secondo canoni e clichè di estetica e di repertorio. La comicità rompe degli schemi e il pubblico deve accettare per esempio che una donna per far ridere si travesta da brutta, grassa e sgraziata; per quanto necessaria questa rottura degli schemi, è ancora difficile far capire ad un pubblico vasto che tra comicità maschile e femminile non dovrebbe passare alcuna differenza.
C’è un personaggio al quale Lei è maggiormente affezionata ?
R.P.: non sono affezionata ad un personaggio particolare. Soprattutto mi sento affezionata a quello che rappresento di meno, per esempio, al ruolo di Veronica, l’operaia della fabbrica di borse sfruttata da un datore di lavoro che ammira, nonostante tutto. Anche se nei panni di Natasha, l’aspirante escort, mi diverto sempre tanto.
Vuole dare un consiglio agli attori esordienti di questa serata?
R.P. : più che un consiglio vorrei raccontare loro che nel nostro lavoro ci sono due strade da percorrere: la strada del talento e la strada della personalità. La prima richiede attenzione, osservazione, passione ma anche tanto impegno perchè il talento da solo non paga, deve essere coltivato e sperimentato prima di essere riconosciuto tale poi dal pubblico. La seconda è quella della intraprendenza da accompagnare al talento, perchè, un talento che non riesca a trovare un giusto canale, una presentazione adeguata, resta sprecato. Ogni attore dovrebbe associare al proprio talento la capacità di gestirsi da solo, diventare manager di se stesso e trovare la propria strada cogliendo l’occasione giusta.
Dopo le performances di Rosalia Porcaro nei ruoli di Natasha, Veronica, fidanzata di Genny, e della suocera di Veronica, sfilano sul palcoscenico del Teatro Diana, tra gli attori, Gennaro de Rosa, il rappresentante del famoso aspirapolvere tedesco, il trio Vietato Fumare, Carmine del Grosso A.A.A. Cercasi e le sue curiose inserzioni di lavoro precario, Francesco Paglionico impiegato di Ikea e Antonio Riscetti che, con battute e osservazioni acute e simpatiche, descrive il suo viaggio nella capitale francese come un’esperienza faticosa, dispendiosa e deludente, in una parola “un pacco”.
Il prossimo appuntamento con il Laboratorio Artistico di Zelig e Michele Caputo al Teatro Diana di Napoli è per mercoledì 23 novembre ore 21.30 con Peppe Iodice come special guest e tante altre sorprese comiche e divertenti.
Info e biglietti Teatro Diana www.teatrodiana.it tel. 0815567527
Photo Francesco Polise – www.grafi-go.it