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Chiusura della Tetralogia wagneriana al teatro Petruzzelli con la maestosa opera “Götterdämmerung”, “Il crepuscolo degli Dei”, per la regia di Walter Pagliaro. In un caldo pomeriggio di ottobre abbiamo assistito alla sublime prova generale del dramma conclusivo del ciclo che comprende: “L’oro del Reno”, “La Valchiria”, “Il Sigfrido” (rappresentanto al Petruzzelli nel 2010).
L’orchestra della Fondazione Petruzzelli diretta magistralmente da Stefan Anton Reck, si dimostra subito all’altezza dell’arduo compito e dimostra grande dedizione e resistenza: l’opera dura ben cinque ore. Le scene e costumi, pur austeri, se si pensa alle maestose rappresentazioni di Wagner realizzate a Milano o a Valencia, sono ben concepiti da Luigi Perego, il light designer è Luigi Saccomandi e il maestro del coro della Fondazione Petruzzelli è Franco Sebastiani.
I leit-motiv wagneriani si intrecciano portandoci altrove, nel mistero, sia interpretativo che estetico, di un mondo dominato dalle passioni e dalla forza di personaggi come Sigfrido e Brunilde. Un mondo in cui Wotan (Odino) stipula patti con l’uomo e l’anello porta con sé una maledizione mortale. Sigfrido, pur invulnerabile, ha un punto debole e sarà quello che lo porterà alla morte: metafora degli uomini d’oggi? L’opera prosegue con maestria, non senza qualche lievissima imperfezione, che crediamo dipenda semplicemente dal fatto che si tratti di una prova generale. Si arriva al momento probabilmente più alto, sia dal punto di vista del dramma che dal punto di vista sonoro, la morte e marcia funebre di Sigfrido. Sfidiamo chiunque a dire che questo non sia uno dei momenti più alti della produzione musicale umana di tutti i tempi. Il funerale di Sigfrido irrompe tra le poltrone del pubblico creando un effetto di squarciamento della quarta parete che già era stato accennato in precedenti momenti dell’opera, attraverso il passaggio di alcuni personaggi ai lati della platea, quasi a voler unire i due mondi, che, in fondo, sono caratterizzati dalle stesse passioni.
Ha spiegato il regista che il significato dell’anello è semplice: quando il denaro e l’ambizione diventano il centro dell’esistenza, la società va alla deriva. Nel ruolo di Siegfried c’è Ian Storey, Brunilde è Nina Warren. Notevole la voce di Bjarni Thor Kristinsson nel ruolo di Hagen. Nota di cronaca: il teatro era semivuoto alla generale, forse per l’orario o piuttosto per la durata dell’opera? Oggi non c’è più spazio per la lentezza.
Venerdì 21 ottobre 2011, alle 18.00 (turno A). In replica domenica 23 ottobre alle 16.00 (turno C) e martedì 25 ottobre alle 18.00 (turno B). Informazioni: 080.975.28.40.