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Qualche giorno fa si è tenuto a Roma, con successo di pubblico e critica, l’importante “Simposio poetico con Elio Pecora e i Poeti d’Azione”, in occasione dell’inaugurazione del circolo “Il Laboratorio d’Idee”, sito nel centralissimo vicolo della Campanella, 37/39, sede nazionale del movimento Poeti d’Azione (http://www.poetidazione.it/). Trattasi del sodalizio avanguardista fondato, nel 1994, dal poeta ed attore romano Alessandro D’Agostini, che lo presiede. Il suo primo mentore fu Dario Bellezza, si dichiara influenzato anche da d’Annunzio e dal Futurismo. Nel 1995 curò la “Prima antologia dei giovani poeti d’azione” e, nel ’97, diede alle stampe l’antologia personale “Rivelazione” (Semar Editore). Ha vinto alcuni premi nazionali.
Tale sodalizio, oltre a diffondere al meglio la cultura poetica, è per una poesia di assoluto impatto sociale. Non a caso D’Agostini è anche segretario nazionale del sindacato corridoniano COSNIL Spettacolo e Creativi (http://www.cosnil-spettacolo.it/).
Ospite d’onore uno dei principali poeti nostrani, quell’Elio Pecora amico di Pier Paolo Pasolini, biografo e critico ufficiale del collega Sandro Penna, scrittore, saggista e direttore della rivista internazionale “Poeti e Poesia”.
Pecora è rimasto entusiasta dell’accoglienza (il pubblico era costituito principalmente da giovanissimi e giovani) ed ha augurato l’ennesima stagione ricca di soddisfazioni al movimento, di cui vi proponiamo uno stralcio del manifesto: “I poeti d’azione rivendicano il ruolo sociale della figura di artista e la centralità dello stesso nel contesto sociale di una comunità sana".
Rivendicano il diritto per un poeta o per un artista di vivere della propria arte. Aspirazione legittima e giusta cui tendere per realizzare nel corso della propria esistenza compiutamente la propria opera. Una comunità sociale idealmente coesa che abbia alla base valori condivisi naturalmente riconosce la legittimità e la necessità d’esistenza del poeta e dell’artista; ne riconosce altresì “il ruolo” e ne garantisce conseguentemente la sussistenza.
I Poeti d’Azione credono che i poeti e gli artisti possano mettersi alla guida di un popolo come nella storia ci si sono messi conquistatori, re, rivoluzionari. Sarebbe la rivincita di una oppressione millenaria. La liberazione definitiva del’’uomo prigioniero nel mondo perché prigioniero di se stesso.
La loro aspirazione massima è quella di poetizzare lo stato, la società tutta, portando bellezza nei cuori e nelle menti e creatività nei centri di potere spesso sterili e ottusi”.
Video: Alessandro D’Agostini declama la propria opera “Protratta-Azione”.
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