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E’ all’America, quella dei “Nativi americani”, dei Pellerossa, degli Indiani d’America, che sarà dedicato il terzo e ultimo appuntamento di “ROSSO DI SERA”, in programma venerdì 30 settembre al teatro Petruzzelli, nell’ambito della rassegna “FRONTIERE -La prima volta”, a Bari dal 21 settembre al 1° ottobre 2011.
A dare inizio al tema sarà l’attore Wes Studi, “Cherokee” per eccellenza tanto da incarnare Geronimo, il controverso guerrigliero pellerossa protagonista dell’omonimo film di Walter Hill. Nella sua lunga carriera di attore, Studi ha interpretato straordinari ruoli cinematografici a iniziare dal suo ultimo Eytucan, il capo della tribù degli Omaticaya nel kolossal di James Cameron “Avatar”. Ma di lui non si può certo dimenticare nell’interpretazione di Magua in “L’ultimo dei Mohicani”, accanto a Daniel Day Lewis, per la regia di Michael Mann, così come nell’esordio davanti alla macchina da presa, nella parte del guerriero pawnee, grazie a Kevin Costner, che lo volle nel suo pluripremiato “Balla coi lupi”. Studi, che fino all’età di 17 anni parlava solo la lingua cherokee, oltre ad essere stato anche veterano nella guerra del Vietnam, alterna alla carriera di attore quella di musicista e scultore. Per “ROSSO DI SERA l’attore americano sarà protagonista di una lettura dedicata al tema “Nativi americani”.
Lo stesso tema che affronterà un altro grande del cinema come Tommy Lee Jones, presente in teatro solo attraverso un’intervista video rilasciata in esclusiva per “FRONTIERE” che sarà proiettata sul grande schermo del Petruzzelli.
Anche se qualcuno lo ricorderà nella parte del compagno di stanza di Ryan O’Neal in “Love Story”, per tutti Tommy Lee Jones è lo sceriffo federale Samuel Gerard sulle tracce dell’innocente condannato a morte Harrison Ford in “Il fuggitivo”. L’interpretazione valse all’artista americano l’Oscar come miglior attore non protagonista. Jones, icona hollywoodiana, è un attore tra i più amati dai registi statunitensi, tra i tanti i fratelli Coen. Tra i suoi film ricordiamo “JFK”, “Il cliente”, “Batman forever”, “Men in black”, “Men in black II”, “Non è un paese per vecchi”. Regista a sua volta, nel 2005 ha diretto, prodotto e anche interpretato la pellicola modern-western “Le tre sepolture”, con la quale vinse il Festival di Cannes come miglior attore maschile. Il suo ultimo film è “Captain America – Il primo vendicatore”.
“Monologo sull’America” è anche la performance di Alessandro Baricco. Dai suoi numerosi romanzi, alle trasmissioni radiofoniche e televisive, che ha ideato e condotto (“Pickwick. Del leggere e dello scrivere”, “Totem”, “L’amore è un dardo”), alle acute analisi a tratti romanzate apparse su “La Stampa” e “La Repubblica”, Baricco è uno degli autori contemporanei più amati, ma anche discussi. Anticonvenzionale, come quando elabora la sua teoria sui “Barbari”, nuovi protagonisti della società postmoderna. Saggista, critico musicale, autore di testi teatrali, al suo monologo “Novecento”, il regista Giuseppe Tornatore si è ispirato per il film “La leggenda del pianista sull’Oceano”. Tra i titoli delle sue pubblicazioni ricordiamo “Oceano mare”, “Seta”, “City”. Tre anni fa ha scritto e diretto anche il film “Lezione ventuno”, sulla nascita della nona sinfonia di Beethoven, incentrato sulla figura di Mondrian Kilroy, personaggio del suo romanzo “City”.
Dedicati ai “Nativi Americani” anche le due performance musicali: John Trudell ed Emanuele Anciuli.
Trudell, attivista nativo americano, è cresciuto nella riserva Santee Sioux del Nebraska. La sua passione per la difesa dei diritti civili dei nativi americani e i drammi con i quali si è dovuto misurare sono stati anche la molla che ha fatto scattare in lui la ricerca di un linguaggio artistico sfociato nella musica rock. Determinanti per la sua produzione da cantautore, sono stati gli incontri con Jackson Browne e Bonnie Raitt. Bob Dylan definì “disco dell’anno” l’album “A. K. A Graffiti Man” del 1986, frutto della collaborazione col chitarrista di origine Kiowa, Jesse Ed Davis. Ma è l’attrice Angelina Jolie a produrre il suo disco del 2001, “Bone days”. La sua vita è stata segnata da una tragedia, il cui dolore ha dato vita a poesie e canzoni. Nel 1979 infatti, sua moglie Tina Manning, che aspettava un bambino, i suoi tre figli e la suocera, morirono nell’incendio – di probabile origine dolosa – che si sviluppò nella loro casa, nella riserva indiana Shoshone/Paiute.
Il compositore e pianista Arciuli, invece, per “ROSSO DI SERA” eseguirà due brani del repertorio americano: “Mazhenaabikiniganing Aagawong” (Inscription Rock) di B. Croall e “Phrygian Gates” di John Adams. Vincitore quest’anno del prestigioso Premio Abbiati come miglior solista, Arciuli è uno dei protagonisti più interessanti della scena concertistica contemporanea, perché ha saputo coniugare la tradizione classica alle nuove frontiere della musica dei nostri giorni, cogliendo in special modo le suggestioni statunitensi. Un interesse che lo ha reso punto di riferimento per tanti compositori americani tanto che, 16 fra i maggiori autori statunitensi, nel 2001, composero per lui il ciclo “Round Midnight Variations”. Agli indiani d’America è ispirato un originale progetto che fu eseguito nel 2008 allo Smithsonian Museum di Washington. Tra le sue pubblicazioni sul tema, ricordiamo “Musica per pianoforte negli Stati Uniti”. La sua carriera è costellata da tantissimi concerti che hanno toccato i più importanti teatri del mondo, come solista, e accompagnato dalle migliori orchestre. Innumerevoli i cd incisi, tra i quali l’album dedicato a George Crumb, che ha ricevuto la nomination per il prestigioso Grammy Awards, e “Four pieces/ Phrigian Gates” (Stradivarius), con le musiche di Adams e Rzewski, nel 2006 è stato votato come miglior disco italiano dalla critica specializzata.
“FRONTIERE – La prima volta”, che si svolgerà dal 21 settembre al 1° ottobre tra i saloni dell’ex Palazzo delle Poste, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Cinema ABC e il Multisala Galleria, è una ricerca, un tragitto, un’opportunità di conoscere temi e protagonisti, un passo lungo le frontiere, di là da ogni luogo comune.
“FRONTIERE – La prima volta”, ideata da Oscar Iarussi che la dirige con Silvio Danese e Pier Giorgio Carizzoni, è promossa dalla Regione Puglia e dall’Unione Europea con fondi FESR 2007-2013 riferiti all’Asse IV – Linea d’Intervento 4.3, e organizzata dalla Fondazione Apulia Film Commission, ed è organizzata dalla Fondazione Apulia Film Commission, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, il Comune di Bari e la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari.
INFO su orari e prezzi: www.frontiereweb.it