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C’è da giurare che Francis Ford Coppola, quando ha girato "Il padrino", non immaginasse certo quella come scenografia del matrimonio, reale, della figlia Sofia. Perchè il neo sposo non è Michael Corleone, ma Thomas Mars, voce della rock band francese dei Phoenix. E loro, da fidanzati, sicuramente non hanno mai passeggiato, sottobraccio, guardati a vista da zie protettive e picciotti fidati.
Anche perchè Bernalda, un piccolo centro in provincia di Matera, che ieri ha ospitato il ‘si" di Sofia e Thomas, non è la Sicilia. Il caldo soffocante della giornata assomiglia sicuramente all’afa della Trinacria interna. E certi paesaggi che la circondano richiamano quelli della terra natale del don Vito di Coppola, con i paesaggi bruciati dal sole, incastrati tra le colline e a un passo dal mare che affascinò i greci. Ma quello è un film, e oggi non c’è stata nessuna traccia di Hollywood nel matrimonio che il regista (il nonno, Agostino, da qui emigrò verso gli Stati Uniti) ha voluto per la sua secondogenita.
Centinaia di persone hanno aspettato, fin dalle prime ore della mattina, l’arrivo delle star del cinema. Ma dei nomi annunciati (tra cui Nicolas Cage) non c’è stata traccia, se si escludono Talia Shire (sorella di Francis Ford Coppola) e Johnny Depp, che però sono rimasti invisibili alla folla. Lungo il corso principale della cittadina del Metapontino, su cui si affaccia Palazzo Margherita – l’abitazione che Coppola ha acquistato per farne la sua residenza italica e il ‘set’ dello sposalizio di Sofia – i fotografi non hanno risparmiato i flash, riuscendo a immortalare solo i componenti della band dei Phoenix, il fratello di Sofia, Roman, che poco prima di pranzo si è concesso una granita nel vicino bar ‘Azimut’, e ovviamente il capofamiglia, in completo di lino bianco e camicia rosa. La coppia ha pronunciato il fatidico ‘si" poco prima delle 19: per lei vestito glicine disegnato dallo stilista tunisino Azzedine Alaia e bouquet di rose arancioni e bianche, rigorosamente lanciato e raccolto da un’amica. Per lui classico abito scuro.
Cerimonia breve e sobria, ha poi raccontato il sindaco di Bernalda (Matera), Leonardo Chiuruzzi, che ha celebrato il matrimonio in italiano, con l’aiuto di un interprete, e ha consegnato agli sposi una lettera di auguri del presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo. I cittadini di Bernalda, che hanno letteralmente coccolato per settimane la famiglia Coppola, come solo una famiglia meridionale sa fare con i suoi figli emigranti, sono rimasti però delusa. Cerimonia blindata, ‘red carpet’ deserto, e sposi che si sono concessi solo per qualche minuto dal portone del Palazzo.
All’interno, anche il ricevimento nuziale è stato all’insegna della tradizione culinaria. Con i prodotti lucani, dai formaggi ai peperoni cruschi e i lampascionì (un particolare tipo di cipolline), passando per il vino e la carne. La torta è stata preparata da uno chef locale: semplice, "in stile mariage americano" con glassa e rose di zucchero e crema chantilly, a cui sono stati aggiunti vassoi di cannoli siciliani, parenti lontani della tradizione dolciaria lucana. Volenti o nolenti, un omaggio al padrino. C’è da giurarci.