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Continua la rubrica mensile curata dalla dottoressa Amelia Sogliano Trentadue esperta di BioNutrizione. Info: www.studiobionutrizione.net
Iniziamo con il secondo……Ultimamente son tanti quelli che partono, chi si avventura in moto (e non rientriamo in questi), chi preferisce l’aereo ( e neppure tra questi), chi opta per la macchina (ci siamo!), e chi sceglie il camper o le barche. Bene a questi dedico questi pezzi della nostra terra, facili da portare e consigliati per riempire le cambuse estive.
Il cetriolo, che da noi è noto anche come ‘U’ Ctron’, con annesse sue amiche: ‘r’scopatizz’, e ‘le casredd’. Rientrano nel ‘verde’ delle nostre nonne che ne riescono a trovare sempre di saporitissimi e non ‘scilati’ cosi’ come certe zucchine che rovinano il risotto. Il cetriolo dal nome latino altisonante quale ‘cucumis sativus’ appartiene alle cucurbitacee e pur non avendo certo nobiltà d’animo ha un suo pregio fondamentale: calorie negative, cioè minori di 0! 100g di prodotto mantengono 14 kcal, ma considerando il lavoro svolto per masticarlo le kcal diventano appunto negative, come se facessimo ginnastica per mangiarne !!!!! mi stupisco, ma il suo contenuto calorico è cosi’ basso che il lavoro svolto dai nostri denti per masticarlo annulla la potenziale e misera energia che contiene cosi’ come il sedano. Certo vi troviamo un bel quantitativo di minerali quali zolfo, manganese, calcio oltre a vitamina A, B, e C. Masticandolo in continuum tiene svegli, non si sa mai, l’aria di certi paesi potrebbe far ‘viaggiare troppo’ i nostri viaggiatori ed associandolo con una bella carota, anche lei dura da sgranocchiare che rinforza il senso della vista, è un multivitaminico naturale, economico e alcalinizzante per il nostro corpo. L’uso interno, ossia per bocca, consumato crudo è indicato nei diabetici oltre che per la notevole presenza di acqua di ‘vegetazione’, per il suo contenuto in azulene, una sostanza che si ritrova anche nella camomilla, ad effetto decongestionante ed antinfiammatoria, nonché protettiva sulla microcircolazione capillare che è spesso ‘intasata’ nei soggetti che soffrono di sbalzi glicemici oltre che nei distretti ‘cellulitici’. Spessosi sente dire che il cetriolo mi ‘rimane sullo stomaco’, siamo in presenza di una intolleranza dovuta quasi sicuramente alla cellulosa di cui è molto ricco. Perfetta l’associazione del cetriolo con le fragole ed il pesce tanto quella con tacchino, ananas e il vegetale in questione: entrambe le formule saranno utilizzate in un regime dietetico dimagrante. Ovviamente la presenza del pesce rende la tiroide piu’ attiva ed inoltre la scarsezza delle proteine animali rende la prima associazione( pesce + cetriolo + fragole o gialletto) meno gravosa sui reni. La seconda combinazione (tacchino + cetriolo + ananas) sara’ invece meno efficace sulla tiroide per la presenza della carne oltre che sulla microcircolazione. U’ ctron pero’ è buono anche cotto: nelle irritazioni intestinali è ottimo per i temperamenti sanguigni ( lo consiglierei quotidianamente a qualcuno di mia conoscenza), nell’acqua di cottura stemperato sara’ un ottimo tonico per pelli grasse, per le rughe e le lentiggini e una maschera che, mi piacerebbe avere il tempo di realizzare, porta alla formazione del latte di cetriolo insieme all’onnipresente olio di oliva, olio di mandorle dolci decorticate e al cetriolo bollito; infine l’uso che se ne fa, per la sua azione rinfrescante, è quello di una pomata ammorbidente per dermatiti superficiali ed infiammazioni dei piedi oltre a screpolatura delle labbra…da consigliare quale presidio naturale, facile ed economico a qualche astuto medico della pelle. Insomma u’ctron è ottimo, onnipresente nella nostra vita estiva ma anche invernale ormai oggi forse piu’ di prima…chi non ha mai giocato a ‘ctron lung? Il cetriolo passa spesso i suoi momenti ‘alimentari’ con la carota, nel cosiddetto pinzimonio o semplicemente come base fresca su cui consumare i piu’ ipercalorici aperitivi estivi….la Carota nota a tutti come alimento, è meno conosciuta da un punto di vista terapeutico nonostante benefici innegabili. Appartiene alla famiglia delle ombrellifere, le piantine fioriscono da marzo a luglio ed i semi son piccoli e verdastri. Abbondante in tutta le regione italiana è in commercio tutto l’anno. La radice contiene la pectina, sostanza zuccherina a forte azione antidiarroica ed assorbente, minerali quali fosforo e potassio, inoltre possiede un olio ‘vermifugo’ ( scacciavermi), vitamine B e C e soprattutto il carotene (vitamina A). sintomi di questa carenza di vitamina A che la carota aiuta a superare sono i disturbi della vista, le alterazioni dell’epidermide, utilissima nella litiasi urinaria (calcolosi ahaiaiaiaiai) e biliare; ottima si propone nell’acidità di stomaco e nei disturbi metaboilici endocrini (ipertiroidismo, dismenorrea, depressione e ritardi della crescita). Ma la carota puo’ essere impiegata anche per uso esterno: si narra che nei papiri egiziani la carota era raccomandata come cosmetico, applicata sul viso affettata cruda. Oggi sappiamo che il suo effetto ringiovanente è dovuto alla presenza della provitamina A di cui è molto ricca. La polpa fresca della radice viene utilizzata grattugiata finemente direttamente sulle scottature, ascessi ed acne come emolliente sulla pelle.Ed ora la riscoperta di uno degli ortaggi piu’ estivi che ci siano data la ricchezza dei colori: R’paparul!Il peperone, Capsicum annuum, appartiene alla famiglia delle Solanacee, è una pianta annuale di stampo mediterraneo ma di origine americana. I suoi frutti ricchissimi di vitamine si usano cotti o crudi oppure essiccati e macinati come condimento (la paprika) piccante. I peperoni gialli sono i piu’ freschi e tagliati sottili possono essere anche gustati crudi in insalate; i peperoni rossi sono ricchi di sostanza zuccherine ed è preferibile gustarli al forno, ed infine i verdi, meno saporiti, sono ottimi nelle cotture in genere. Tutti sono una miniera di sostanza antiossidanti in primis la vitamina C e di carotene; contengono il potassio per cui molto diuretici e si caratterizzano per l’associazione tra fibra vegetale ed acido aspartico cosi’ da essere molto sazianti ed utili per le diete. Ve ne propongo una ricetta gustosa e semplice da realizzare, anzi vi propongo di seguito due ricette: la prima vede protagonista la carota e la seconda il peperone. La prima è un Risotto alla carota : un’associazione alimentare adattissima a nonni e nipotini.
Qualcuno mi obietterà che la carota cotta sviluppa un sacco di zucchero e potrebbe essere non utile per chi soffre di iperglicemia, ma io ricordo allora che sebbene l’indice glicemico si alzi della carota lessa occorrerebbero chili di carote lesse per sortire un qualche effetto disastroso! – 60-70g DI RISO PREFERIBILMENTE INTEGRALE, 1 CUCCHIAINO DI BURRO, 1 CIPOLLA O 1 SCALOGNO, 1 SPICCHIO DI AGLIO (PRESIDIO ANTIPERTENSIVO), 1-2 CAROTE DIPENDE DAL NUMERO DEI COMMENSALI, 1 CUCCHIAIO DI OLIO pèossibilemnte di oliva extravergine naturalmente, VINO BIANCO DA PASTO (opzionale), 1 foglia di alloro secco, prezzemolo fresco quanto basta e 1 CUCCHIAIO DI PARMIGIANO (rimineralizzante) GRATTUGIATO AL MOMENTO; un cucchiaio di cury in polvere (opzionale). Cuociamo abbondante acqua bollente che ci servirà come brodo vegetale; doriamo aglio schiacciato e cipolla affettata finemente insieme alle carote tagliate a pezzetti, aggiungiamo il vino bianco lasciandolo appassire se lo abbiamo oppure direttamente sfumiamo con l’acqua di vegetazione delle carote precedentemnente scottate; conserviamo a parte un cucchiaio di polpa arancione di carote e a fine cottura aggiungiamola insieme a prezzemolo fresco, parmigiano ed alloro ( piu’ forse per condimento che altro). Serviamo caldo ma anche freddo nella stagione estiva. Come vi preannunciavo è un presidio gustoso, fascinoso per l’aspetto e vi assicuro gradito anche ai piccini (ricordiamo di togliere i pezzetti di prezzemolo, almeno le mie pesti non gradiscono interferenze sulla tavolozza alimentare J ma di lasciarle ed incrementarle se a gustare sono i nonni in quanto il prezzemolo ha una capacità diuretica molto interessante perché contrasta l’ipertensione dovuta ad eccesso di sale e grassi di stampo alimentare). La presenza del curry (opzionale) garantisce un gusto orientaleggiante ma soprattutto un carico antinvecchiamento per i piu’ anziani.Ed ora un’altra preparazione che direi ho gustato e fotografato! : gnocchetti al pesto di peperoni e rucola: gli gnocchi di patate contano 156 kcal ogni 100g e vi posso assicurare che vi sazieranno alla grande! I peperoni li abbiamo descritti su e la rucola appartenendo alla famiglia delle Crucifere, essendo verde ( acido folico) stimola il nostro metabolismo e da’ quel sapore amarognolo ( ricchezza in ferro) che ben si abbina alla dolcezza del peperone giallo ( quello avevo e quello ho usato) e al timo, ormai pianta officinale da me preferita.150g di gnocchi di patate ( confezionati…non li ho mai fatti, le pesti non me lo permettono J), 2 peperoni gialli o di altro colore da grigliare, 1 ciuffo di rucola possibilmente selvatica sara’ piu’ amara e ferrosa da lavare, asciugare brevemente con canovaccio e tagliuzzare, 1 cucchiaio di olio, sale grigio e 1 cucchiaino di gomasio (opzionale). Semplicemente omogeneizzare la grigliata dei peperoni ( a me erano avanzati e contenevano anche menta fresca) insieme ad olio e rucola e conservare in un barattolo di vetro in frigo a 4°C. condire gli gnocchi dopo cottura con abbondante pesto di peperoni e aggiungere un cucchiaio di grana ( io non l’ho fatto) che ci sta sempre. La propongo come associazione alimentare dimagrante in quanto è piatto unico, saziante, salutare ed antidepressivo insieme ad una bella fetta di anguria rossa, dissentante, zuccherina ed estiva con un sorbetto artigianale al limone e menta fresca, carminativa e digestiva.