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Da sedici anni va in onda sulle frequenze di Rai Radio 2 senza la benché minima flessione di audience. Il ruggito del coniglio è il corroborante che al mattino ridesta i sensi e prepara alla quotidianità milioni di ascoltatori. In casa, in macchina, al computer tramite web, le battute di Marco Presta e Antonello Dose fanno prodigi tanto da demolire anche quegli eventi che buffi non sono.
Caratteristica del programma è quella di andare ciclicamente in trasferta e oggi, 23 giugno, la città di Barletta ha avuto l’onore di allestire, sul palco dell’accogliente teatro Curci, lo studio itinerante. Per due ore, rigorosamente in diretta, Presta e Dose allietano la nutrita platea e i radioascoltatori con l’ausilio di Max Paiella, reso celebre in tv per le parodie di Maurizio Belpietro e Augusto Minzolini, e Attilio Di Giovanni, musicista prestato ai siparietti in combutta con Paiella.
“Oggi eravamo indecisi se andare in onda o meno, perché anche se il nostro è un programma comico, come si fa a ridere su certe tragedie?”, simulano con serietà gli autori nonché presentatori. “Sapete tutti che Elisabetta Canalis e George Clooney si sono lasciati, e che Clooney ha chiesto rispetto della privacy … con un comunicato stampa!”. Tra il serio e il faceto, tra notizie prese dai quotidiani, stornelli (oggi in dialetto locale, o quasi) e telefonate degli ascoltatori sui temi più disparati, la trasmissione procede con successo, e la stima e l’affetto che i fan accorsi mostrano a Marco e Antonello è comprovata dalla vera e propria ressa che a fine programma si crea sotto il palco: sono giovani e meno giovani quelli che richiedono foto, autografi o un saluto. La sensazione è quella di partecipare a un happening tra amici che si conoscono da una vita. Non è un caso se queste trasferte sono state ribattezzate “Coniglio & Friends”.
A margine della trasmissione la premiazione all’amministrazione locale da parte del CO.RE.VE. (Consorzio nazionale per il recupero del vetro), partner de Il ruggito del coniglio, che ha premiato la Città della Disfida per gli ottimi risultati conseguiti in qualità di municipio virtuoso (un titolo riservato solo a tre comuni italiani).
Disponibili con tutti, Antonello e Marco si prestano a scambiare due chiacchiere anche con noi di LSDmagazine.
Marco e Antonello, “il Ruggito del Coniglio” è un nome curioso per una trasmissione radiofonica, da dove spunta?
Antonello Dose: Tutto è nato un’alba di sedici anni fa …
Marco Presta: E’ la volontà di usare un ossimoro, cioè di accostare due termini contrastanti. In realtà c’è anche una motivazione ideologica: far ruggire il coniglio significa dare voce alla gente comune. Questa è la natura del programma.
Avete un seguito numerosissimo di ascoltatori in un epoca in cui l’immagine è tutto. La radio vive, invece, nella totale assenza dell’aspetto visivo. Come fate a raggiungere ancora tutto questo seguito?
Antonello Dose: Ma c’hai visto? Ci guadagniamo a stare incappucciati nel buio dell’anonimato.
Marco Presta: Potremmo anche diventare massoni!
Antonello Dose: Magari, di questi tempi!
Marco Presta: La verità è che la radio ha un seguito enorme, molto più grande rispetto alla televisione. Il bacino di utenza giornaliero è di 30 milioni di ascoltatori, un enormità. Secondo me la radio sopravviverà alla televisione e non viceversa. Direi che la radio è un mezzo modernissimo, come nessun altro.
Il vostro è un programma di intrattenimento ma anche di informazione. Non vi chiedo se vi hanno mai censurato, ma se vi siete censurati vicendevolmente.
Marco Presta: L’importante è non autocensurarsi, che è il pericolo più grande. Qualche volta ci hanno rotto le scatole. Due o tre volte …
Antonello Dose: Basta rispettare delle regole. Abbiamo un codice deontologico che, nel nostro piccolo, cerchiamo di seguire.
Marco Presta: E poi la satira è satira: “a chi tocca ‘n se ‘ngrugna”, come si dice a Roma.
Antonello Dose: Non dobbiamo ringraziare nessuno, per cui alla fine, non dobbiamo neanche giustificarci per quello che diciamo.
Marco, “Un calcio in bocca fa miracoli” è il titolo del tuo romanzo. Dalle nostre parti si dice che è una pedata nel didietro a farne …
Marco Presta: Be’ basta cambiare direzione … da una parte o dall’altra …
Antonello Dose: E poi ci sono persone in cui i due organi combaciano.
Marco Presta: Diciamo che una pedata, da una parte o dall’altra, fa sempre bene! Mettiamola così.
Antonello, poniamo che ti richiami in diretta quell’ascoltatore che ti ha apostrofato come antigovernativo, metti giù o ingaggi di nuovo il duello?
Antonello Dose: Ma figurati! Cerchiamo di campare tutti sereni anche se, visti i problemi, il Paese lo è un po’ meno. Credo fosse una telefonata capziosa proprio perché non avevo detto niente di particolare, quel giorno.
La radio è strettamente connessa alla musica. Un disco da portare sull’isola deserta?
Marco Presta: I Beatles senza ombra di dubbio; qualunque disco dei Beatles, meglio se una raccolta.
Antonello Dose: Musica classica: Mozart. Sono un nostalgico, molto nostalgico.
Marco Presta: Del resto le cose belle non passano mai di moda.
Antonello Dose: Sì, eviterei di portarmi dietro musica lounge o ambient da ascoltare mentre sorseggio un cocktail a bordo piscina.
Marco Presta: Beatles e Mozart: bell’accoppiata!