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Ludovico Einaudi porta la taranta a Londra: dopo il Mali e la musica armena, il compositore torinese continua il suo viaggio personale nelle note del mondo, buttandosi nel ritmo irrefrenabile della pizzica pugliese, che proporrà al pubblico del teatro Barbican in due serate il 25 e il 26 di giugno.
La tappa a Londra, alla quale ne faranno seguito altre due a Milano e a Roma, nasce dall’"esperienza memorabile" della Notte della Taranta dell’agosto scorso, quando in 120.000 hanno ballato fino alle ore piccole a Melpignano, in provincia di Lecce. Allora sul palco nell’arco di quattro ore e mezza si erano susseguiti in circa 40, tra Einaudi al piano, i musicisti dell’Orchestra popolare della Notte della Taranta e gli ospiti da lui scelti, dai tamburi del Burundi ai Sud Soundsystem. Quella di Londra sarà una partecipazione leggermente ridotta, con una ventina di artisti in tutto e una performance decisamente più breve, ma comunque carica di emozioni.
"Sicuramente sarà un concerto coinvolgente", ha dichiarato Einaudi, rivelando che si tratterà di "uno spettacolo ricco di vari momenti, alcuni più ritmici, alcuni più lirici". La sua è una versione molto personale della taranta, un genere con radici storiche lontane che nei suoi concerti viene riletta in chiave moderna. Il 90% dei brani sarà composto da musiche tradizionali pugliesi, ma ad interpretarle saranno, oltre ai membri dell’orchestra salentina, anche il DJ turco Mercan Dede con il suo gruppo, il suonatore di kora del Mali Ballakè Sissoko e la cantante greca Savina Yannatou, che eseguirà alcuni pezzi in griko, il dialetto di origine greca parlato in alcuni comuni del Salento.
Per Einaudi si tratta di un viaggio musicale, che parte dal Salento e va a cercare le sue origini in Grecia, in Turchia e in Africa. "Sono riuscito a trovare una mia lettura, a legare il repertorio a tradizioni più moderne come per esempio quella della musica elettronica nel ritmo della pizzica", ha dichiarato il musicista sottolineando che se il progetto musicale è in parte volto a "modernizzare il repertorio secondo la mia visione artistica", nello stesso tempo "sottolinea anche alcune traiettorie e influenze culturali, come nel caso di Savina Yannatou, che canta alcuni brani in griko. E poi ci sono le influenze mediorientali date dalle percussioni turche e poi ancora l’Africa, radice antica di tutta la nostra cultura". A completare lo show londinese, conclude, ci saranno anche i balli, da quelli salentini a alla danza dervishi di origine turca.