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All’incontro di presentazione dei dodici artisti selezionati per concorrere alla II edizione del biennale premio LUM, presso la libreria Laterza di Bari, erano presenti tutti i giudici, organizzzatori e responabili, meno il direttore artistico Achille Bonito Oliva.
L’intera organizzazione, sostenuta dall’università LUM Jean Monnet con la collaborazione della Regione Puglia, si pone come tema dell’edizione 2011 l’"Arte e responsabilità illimitata". Vito Labarile, responsabile del premio Lum e consigliere delegato per le politiche culturali dell’università, parla diffusamente dell’importanza dell’arte nei percorsi formativi della società, come mezzo di divulgazione di idee e dunque strumento responsabile capace di far comprendere e, in una certa misura, di alterare il mondo. E quale altro mezzo sarebbe stato più idoneo se non l’Arte Contemporanea, che dei suoi prodotti fa sempre qualcosa di più che delle opere d’arte, ma bensì dei pensieri delle idee incarnate. Ai dodici prescelti, tutti rigorosamente under 35, dunque l’ardua impresa, anche se non dovranno far tutto da soli. Ad aiutarli, infatti, ci saranno i due coach, nominati dal comitato culturale, Liliana Moro e Olaf Nicolai (nelle foto). Artisti di fama, successo ed esperienza che accompagneranno i giovani aspiranti, divisi in due gruppi, nei quindici giorni di workshop, tra laboratorio e seminari. Nominata sede centrale è la biblioteca di Santa Teresa dei Maschi, resa disponibile dall’amministrazione provinnciale, nel cuore della vecchia Bari che con i suoi scorci suggestivi si renderà partecipe del processo creativo, così come si auspica il vicepresidente della provincia ed assessore alla cultura Nuccio Altieri intervenuto all’incontro. Per rendere ancora più evidente il forte legame con il territorio pugliese anche i seminari sono stati pensati sulla scia dello stesso fil rouge che accompagna l’intera manifestazione.
Gli artisti assegnati al laboratorio del tutor Olaf Nicolai, avranno il compito di partecipare alseminario tenuto dall’artista barese Francesco Matarrese, mentre i sei del tutor Liliana Moro parteciperanno al seminario organizzato dal Teatro Kismet. Entrambi gli eventi rispecchiano i temi che i due coach hanno scelto per i loro laboratori. L’unico punto oscuro dell’intera iniziativa resta il criterio con cui i trecento partecipanti alle selezioni sono stati giudicati. Dalla conferenza stampa è emerso, dalle parole di Stefano Chiodi, Giusy Caroppo e Caroline Corbetta, che i criteri applicati tenevano per lo più conto del portfolio e della lettera autografa del candidato in cui motivava lo spirito della sua partecipazione. A termine del periodo di elaborazione delle opere, tutti i partecipanti saranno ammessi alla mostra che avrà luogo presso il Teatro Margherita di Bari nel mese di settembre.
Però, come a volte accade, la conferenza si è trasformata in un dialogo tra artisti e giudici in cui non è mancata di venir fuori una certa vena polemica, giustificata dalla gran voglia dei nostri giovani artisti di trovar spazio nel panorama locale cosi come nazionale, ed auspicabile europeo, ma che il più delle volte deve fare i conti con ragioni tutt’altro che artistiche e nobili, scelte innoportune e poco super partes che rischiano di mettere in luce artisti mediocri a discapito di veri e propi talenti.