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Il sindaco di Bari Michele Emiliano la definisce "una grande sfida" perché la trasposizione di un romanzo in opera lirica è operazione tutt’altro che semplice. Ci ha provato Fabio Vacchi che ha composto "Lo stesso mare", tratto dall’omonimo libro dello scrittore israeliano Amos Oz, che andrà in scena al teatro Petruzzelli di Bari il 28 aprile, con repliche il 30 aprile e il 2 maggio.
Lo spettacolo è stato presentato a Milano ieri mattina dove vivono e lavorano Alberto Veronesi, che dirigerà l’Orchestra della Fondazione Petruzzelli, e l’architetto Gae Aulenti, che firmerà le scene. A curare la regia, Federico Tiezzi, regista teatrale toscano che proprio al Petruzzelli debuttò con la Norma nel campo lirico al Petruzzelli di Bari nel 1991. Anche in questa occasione ci saranno i suoi collaboratori storici: i costumi sono di Giovanna Buzzi, le luci di Gianni Pollini.
A Fabio Vacchi il compito di portare in scena "un romanzo senza una linea retta, diviso fra presente e passato, luoghi diversi, personaggi vivi e morti", con il benestare di Amos Oz che "ha accolto con entusiasmo" il progetto del compositore bolognese. "Lui stesso – ha ricordato Vacchi – pensava a questo libro come una grande idea musicale" e lo scrittore israeliano sarà a Bari per la prima del 28 aprile.
Da due anni direttore dell’orchestra del Petruzzelli, Alberto Veronesi spiega che "sono stati fatti miglioramenti straordinari" e si aspetta "con entusiasmo e grande fiducia un altro passo in avanti da parte dell’orchestra e della fondazione" con quest’opera in tre atti in cui si mescolano "lirismo post-berghiano, complessità ritmica post-stravinskiana, echi di melodie yiddish ed echi di canti di Muezzin". Centrale il ruolo delle tre voci narranti che scandiranno il ritmo di una storia nella quale si intrecciano più vicende "con un comune filo rosso: l’erotismo, mediante il quale – come spiega Federico Tiezzi – i personaggi tentano di superare le distanze, colmare le assenze , sciogliere i nodi insolubili del proprio dramma".
Le foto sono di Carlo Cofano