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La galleria Lorusso Arte-Design di Andria presenta fino al 30 aprile la mostra Emilio Tadini. Disegni e opere pittoriche, curata da Annamaria Sergio in collaborazione con
“Scrittore che dipinge, pittore che scrive”, secondo una definizione di Umberto Eco, Tadini è un artista totale del Novecento. Pittore, scrittore, poeta, critico d’arte, cominciò a dedicarsi all’arte figurativa verso la metà degli anni Sessanta. Milanese, laureato in Lettere, prima della guerra scrive ed entra in contatto con Elio Vittorini, collaborando alla rivista “Il Politecnico”che gli pubblica un poemetto. Nel dopoguerra si appassiona alla letteratura francese e inglese, sviluppando un interesse per la contaminazione linguistica che poi applicherà anche in pittura. Frequenta pittori come Sironi e Casorati, e all’Accademia di Brera è una specie di infiltrato che impara a dipingere osservando. Nel ’61 Valerio Adami lo presenta al gallerista Giorgio Marconi, presso il cui Studio, nel ’65, espone insieme a Adami, Del Pezzo e Schifano. La collaborazione con lo Studio Marconi durerà fino alla morte di Tadini, nel 2002.
Tadini recupera la figura e ritorna, dopo il successo della pittura informale del dopoguerra, ai canoni della “bella pittura” che attinge all’eredità del Cubismo, del Surrealismo e della Metafisica. Con l’arrivo in Europa degli artisti pop americani, come Rauschenberg che nel ’64 vince alla Biennale di Venezia, l’arte italiana risente delle innovazioni d’Oltreoceano, ma ancora di più raccoglie il messaggio figurativo di artisti inglesi, quali Hamilton e Paolozzi: molti autori dell’area milanese come Tadini, Adami o Del Pezzo, o di quella romana come Schifano, Angeli, Festa, vi si ispirano. La pittura Pop italiana, a differenza di quella americana che celebra il consumismo, ha dietro di sé secoli di arte e letteratura. L’ arte di Tadini, che per un po’ aderisce al movimento Pop, riflette il suo tempo.
Non è un caso che la mostra su Tadini della Lorusso-Arte abbia seguito quella su Man Ray, i due autori essendo stati entrambi influenzati dal Surrealismo. Lo stesso Tadini nei suoi dipinti fa riferimento ad opere letterarie, mentre Man Ray intitola una sua opera The Enigma of Isidore Ducasse, riferendosi al poeta surrealista. Le figure spesso capovolte che fluttuano sulle tele di Tadini in un ordine apparentemente casuale e senza alcun legame fra di loro, sono accompagnate da parole o frammenti scritti in corsivo. Tadini procede per metafore. La sua cultura enciclopedica è testimoniata da citazioni tratte dalla letteratura, dalla storia dell’arte, dalla pubblicità, ricorrenti nei suoi quadri. Le opere di Tadini sono organizzate in cicli. Le tredici tele di grandi dimensioni e i quattordici lavori su carta esposti ad Andria appartengono ai cicli: Archeologia, 1972; Museo dell’Uomo, 1971; L’Occhio della Pittura,1978; Il Processo, 1983; Olimpo, 1984; Città, 1987; Au Cieux Vagues, 1991. Alcune di queste opere hanno fatto parte di mostre antologiche dedicate a Tadini presso musei internazionali, come il Museum Stralsund di Stralsund,
Va infine segnalato il ruolo di promozione culturale svolto dalla Lorusso Arte-Design di Andria. La diffusione dell’arte contemporanea in Italia si deve principalmente all’iniziativa privata, a fronte di strutture pubbliche ridotte al minimo. Le gallerie, soprattutto nel Meridione, sono intermediari culturali. In questo contesto,
EMILIO TADINI
Disegni e opere pittoriche – Lorusso Arte -Design, via Napoli 71, Andria, BARI