Tempo di lettura: 2 minuti
“Processo a Lucrezia Borgia” concluderà lunedì sera al Petruzzelli la rassegna “Giustizia a teatro”, iniziativa fortemente voluta dal comitato scientifico “Organizzare la giustizia” e dalla fondazione Teatro Petruzzelli. Il procuratore distrettuale antimafia di Bari, Laudati, saluta la manifestazione non solo come spettacolo tecnicamente originale e ben gestito ma anche come occasione per uno stimolo ai cittadini a una partecipazione più attiva per ciò che concerne la giustizia. Laudati cita Saint-Exupery (“Se vuoi costruire una nave […] prima risveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato”) per spiegare come il teatro (o il cinema) debba rivestire anche un ruolo maieutico e di formazione; dovremmo dunque tornare alle radici del teatro greco, nato proprio in seno alla polis come alter ego dell’agorà, emblema della riflessione sulla cosa pubblica e sui valori, su giustizia umana e giustizia divina, su cosa è scritto a priori e cosa va migliorato essendo l’uomo non perfetto ma perfettibile.
Laudati definisce “Processo a Lucrezia Borgia” una chiusura in bellezza a coronamento di un’esperienza che aldilà di problemi tecnici e polemiche si è rivelata di successo, importante come strumento per mettere in luce la verità dei fatti, che a volte è ben distante dalle parole che sui fatti si spendono.
Chi è stata Lucrezia Borgia, abile amministratrice o scaltra seduttrice, così come spesso la tradizione l’ha consegnata? Il procuratore cita la scrittrice Maria Bellocci che gi nel 1939 aveva steso un’accurata ricostruzione storica della figlia di Alessandro VIGabriella Carlucci, sindaco di Margherita di Savoia, a impersonare la Borgia, secondo una scelta precisa che ha voluto vedere in scena “veri” personaggi politici. Secondo Laudati è così favorito il processo dell’immedesimazione, si viene a creare un’empatia con la vicenda grazie alla verosimiglianza.
Il procuratore ci lascia con la speranza che, con l’arte al proprio servizio, i cittadini vengano spronati a pretendere un’attuazione più efficace e tangibile dell’organizzazione della giustizia sul territorio; perché, come dice il principe in “Romeo e Giulietta”, “tutti siamo puniti” quando i delicati ingranaggi della giustizia sono arrugginiti e la coscienza civica invece di oliarli, si arrugginisce con loro.
PENSIERO LATERALE
A riguardo di giustizia e opinione pubblica, non posso non suggerire di ascoltare “Cattiva” di Samuele Bersani, concepita in occasione del delitto di Cogne e che cita celebri processi che nella storia hanno avuta molta eco sull’opinione pubblica (come allora, ora).