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Pittrice, scultrice, autrice di installazioni, Simona Abruzzini svolge la sua eterna ricerca sospesa fra il suono e la luce. Nata a Bari, nel 1998 si reca nei Paesi Bassi, dove comincia la sua attività artistica. Il periodo olandese vede soprattutto la creazione di installazioni. Trascorre molto tempo fra Bangkok e Hanoi, dove dipinge (ricordiamo la mostra Halte à Hanoi) e realizza installazioni. Influente sul suo percorso artistico soprattutto il periodo trascorso in Vietnam. Fra il 2006 e il 2007 trascorre una stagione in Senegal. La sua arte riflette i vari periodi della sua vita artistica. Il gallerista Mario Di Masso scrive del suo percorso:
"Simona Abruzzini è un’esploratrice dallo sguardo penetrante alla ricerca della sorgente delle vibrazioni: una volta trovata questa sorgente Simona riflette le vibrazioni captate. Dipinge sempre con un sottofondo musicale".
E’ questa inscindibilità fra suono e visione, pur sempre figurativa, a fare di questa autrice un’artista contemporanea. Prosegue Di Masso: ”La musica, vibrazione dell’aria, dà luogo alla pittura, vibrazione della luce. Questa grande sensibilità…prossima alla sinestesia, fa che il suono diventi colore sotto la mano di Simona. Ma il quadro stesso diviene un concerto attraverso il quale l’artista si proietta in un universo trascendentale. E la sua pittura si fa allora porta”.
A questo punto mi vengono in mente le porte della percezione nella pittura preromantica di William Blake, ma anche il Simbolismo. Prosegue infatti Di Masso: “Porta d’accesso ai suoi paesaggi interiori, nutriti dei suoi numerosi vagabondaggi per il mondo…
Ma anche porta per lo spettatore che trova nella sobrietà della tavolozza e dei temi di Simona uno spazio libero offerto al proprio errare poetico…” là dove il verbo “errare” va inteso nella sua doppia accezione di movimento e di errore, “Perché l’immaginario di questa artista si offre attraverso una bruma luminosa…che vela le cose ma le lascia indovinare…Simona Abruzzini lavora per sottrazione piuttosto che per aggiunta” caricando la sua tela di vari materiali: “foglie d’oro, foglie d’argento e materiali inattesi, visioni sconosciute che questa grande viaggiatrice dalla personalità generosa…ha portato da paesi lontani”.
Una preziosità esotica e “bizantina”, quindi, data dagli stessi materiali usati, che l’artista in seguito cancella, come per ritrovare la trama iniziale della sua tela: “come in una ricerca di un linguaggio semplificato, universale, atemporale”.
Al Simbolismo si rifà involontariamente il titolo di una recente installazione di Simona, Enlightments, Illuminazioni (di rimbaldiana memoria), dove su due colonne di tela bianca vuote all’interno, sono scritte le citazioni di Budda, con vernice bianca, in modo da apparire visibili solo quando le due colonne, alte sei metri, vengono illuminate al loro interno. L’installazione è stata proposta ad Hanoi, in Vietnam, in occasione del compleanno millenario della città, nell’ambito di uno spettacolo intitolato Convergence of Lights, organizzato da Dao Anh Khanh, artista vietnamita col quale Simona ha collaborato. E più “buddista” è divenuta la sua filosofia negli anni più recenti, rispetto a quelli olandesi degli inizi, quando decorava locali per feste notturne. Come lei stessa dichiara: “Nel tempo ho reso i miei lavori meno sgargianti e meno fosforescenti, ho lavorato su sensazioni più sottili e ho esplorato mondi più silenziosi. Come per esempio far apparire lentamente una trama da un fondo uniforme…”. Il che si ricollega a quanto detto più sopra riguardo alla sua scelta di una tavolozza preziosa ma minimale. Ancora l’artista dichiara: “Ho sviluppato il mio percorso artistico attraverso molti modi di creazione, concentrandomi più sulla ricerca che sullo stile…Per riuscire nel mio intento mi sono servita di varie forme d’espressione artistica, quali la pittura, le installazioni, i video, ma anche la danza con il fuoco e l’arte di strada…Miro all’armonia più che alla critica e mi concentro sulla miseria umana solo quando nel mio sguardo esiste anche il suggerimento di una possibile soluzione”. Simona Abruzzini attualmente vive e lavora a Montpellier. Sicuramente sentiremo ancora parlare di lei.
Atelier: 38 Rue de la Méditerranée, 34070 Montpellier Francia, tel. 0033 6 67809140