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Sono previste due giornate, Sabato 5 e Domenica 6 Marzo, per sensibilizzare ed offrire un contributo, per la ricerca sulla Sclerosi Multipla. In tremila piazze italiane, infatti, ci sarà la “ gardenia dell’ Aism”. I fondi raccolti andranno a sostenere anche il programma “ Donne oltre la Sclerosi Multipla”. L’associazione, infatti, ha pensato ad un progetto per le donne. L’obiettivo è offrire strumenti in grado di aprire canali per capire le loro esigenze. Il progetto, prevede, incontri in tutta Italia, per promuovere la diffusione di informazioni e organizzare dibattiti, per capire di più la malattia. Sono, infatti, le donne ad essere più colpite da questa malattia, che purtroppo, si verifica in giovane età ( dai 20 ai 35 anni). La sclerosi multipla, è una delle malattie più invalidanti, presenti nella nostra società. E’ definita anche sclerosi a placche e colpisce il sistema nervoso centrale. Il processo invalidante, comincia con la degenerazione della mielina. Questa, costituisce, la guaina che riveste gran parte del corpo dei neuroni, permettendo, cosi’, la trasmissione rapida ed integra degli impulsi nervosi. La distruzione della guaina mielinica, causa il rallentamento od il blocco totale degli impulsi, che si dirigono dal sistema nervoso centrale a tutte le zone del nostro corpo. Negli anni recenti, uno studioso, John Kurtzke, ha effettuato una ricerca, dalla quale, è emerso che è maggiore, l’incidenza di questa patologia, nelle popolazioni che vivono molto distanti dall’equatore, rispetto a quelle più vicine. Sono, infatti, le isole Far Oer, ad avere in percentuale la più alta incidenza, rispetto a tutte le altre nazioni del mondo. I sintomi della sclerosi multipla, definita anche a placche, dalle zone in cui si verifica, sono svariati. Si va dalla visione offuscata, alla mancata coordinazione dei nostri movimenti; dalla mancata sensibilità al tatto, alla demenza; dalla impotenza alle crisi epilettiche.
Recentemente, sono state pubblicate sulla rivista neurologica Neuroscience, due possibili cause della sclerosi multipla. La prima, è quella diffusa in Italia, dall’agenzia Ansa, che fa sapere che il team di ricercatori, guidati da Christopher Power, dell’Università di Calgary, è stato autore, di una scoperta circa l’origine della sclerosi multipla, che sarebbe da ricercare in tracce di geni di virus antichi nelle cellule del cervello. Le cellule di individui malati di sclerosi multipla, producono in eccesso, una proteina di derivazione virale, le cui origini, sono legate ad un virus antico. La notizia della seconda probabile causa, proviene dall’Australia.
Ricercatori dell’Università di Melbourne, hanno dimostrato che l’inibizione o la rimozione di una proteina, nota con il nome di Nogo A, potrebbe anche ritardare l’insorgenza di una condizione simile alla sclerosi multipla, in un modello animale, e quindi, per l’uomo. L’inibizione della proteina, potrebbe dunque essere utile, nel mantenere o ripristinare l’integrità neuronale del sistema nervoso centrale, dopo che questo, ha subito un attacco autoimmune, cosi’ come accade, nei pazienti con sclerosi multipla. Fino a pochi anni fa, la terapia, era rappresentata, solo dalla somministrazione di cortisone, il quale veniva usato, nella fase acuta della malattia. Ma lo stesso, ha un grosso limite; non può essere usato per un lungo periodo a causa degli effetti collaterali. E quindi, a tutt’oggi, non c’è ancora una terapia precisa e che possa debellare questa malattia. Esistono dei trattamenti terapeutici, che sono mirati ad episodi acuti e che quindi sono usati solo in determinati periodi della malattia. Ma la speranza che la sclerosi multipla possa essere curata in maniera definitiva, aumentano e grazie alla risonanza magnetica, può essere diagnosticata in tempo, e quindi ottenere cure immediate. La classe medica e gli scienziati, lavorano in sinergia, affinchè nei prossimi anni, la sclerosi multipla, diventi solo un brutto ricordo.