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"Salome"
Non ci saranno riferimenti diretti al premier nella Salome di Richard Strauss diretta da Vittorio Sgarbi, ma secondo il critico è inevitabile tracciare paralleli: «Io non la vedo come una storia con uomini che non rappresentano il bene e il male ma delle forze, delle energie. Erode per chi lo vuole è Berlusconi, Erodiade è la Minetti, e Salome è Ruby». Lo ha detto parlando ieri a Roma della sua regia per l’opera, su libretto di Hedwig Lachmann, tratto dall’omonimo dramma di Oscar Wilde, che andrà in scena al Teatro Petruzzelli di Bari il 6, l’8 e il 10 marzo.

L’orchestra della Fondazione Petruzzelli sarà diretta da Ralf Weikert. Nei ruoli principali ci saranno Scott Mac Allister (Erode), Katja Lytting (Erodiade), Erika Sunnegardh (Salome) e Samuel Youn (Giovanni Battista). La scenografia è di Ezio Frigerio e i costumi del premio Oscar Franca Squarciapino.

«Ieri ho parlato dell’opera a Berlusconi e lui mi ha detto di vedersi molto più come San Giovanni Battista» ha detto sorridendo Sgarbi. Il critico è per «non attualizzare nulla, i riferimenti sono nelle cose. Di fatto c’è un Erode che offre di tutto, da Arcore, a Macherio, a Palazzo Chigi, a Salome/Ruby, pur di non far tagliare la testa a San Giovanni. Lei invece ha un solo obiettivo, avere la testa di quello che ‘non gliel’ha datò. Alla fine riuscirà a farlo giustiziare e come piccolo vezzo, la testa di cera che le porteranno sarà la mià». Nella scenografia ideata da Frigerio, Sgarbi ha voluto ricreare « gli spazi aulici, meravigliosi e arabeggianti del Castello di San Mezzano, in Toscana» mentre sullo sfondo della cella di San Giovanni ci sarà La Decollazione del Battista di Caravaggio, «senza figure». La vicenda si svolgerà «durante una festa in cui 19 ragazze ballano per il re, spogliandosi di un velo in una danza sensuale, con cui andranno a rivestire Salome» ha spiegato Sgarbi, che ha debuttato alla regia di un’opera lirica nel 2002 a Busseto, con Il Rigoletto, (messa in scena ripresa nel 2009 a Lecce), e ha firmato nel 2004 quella dell’Arlesiana di Francesco Cilea a Sassuolo.

"Salome"L’unico elemento ‘aggiuntò nella sua Salome, sarà la presenza «di un occhio che guarda, che potrebbe essere una donna in nero dai capelli rossi, in un palco che osserva la vicenda», e c’è chi si chiede se sia un riferimento a Ilda Bocassini. Per Sgarbi «l’Italia vive una crisi sessuale, dalla Tulliani, a Noemi a Ruby, alla Minetti. Quelli che non scopano se la prendono con quelli che scopano. E’ tutto nella sceneggiatura della seconda lettera di Veronica Lario a Repubblica. Basta non sposarsi, io, ad esempio, ho una fidanzata che non scrive a Repubblica».

Il critico ha ricordato il suo impegno costante negli anni, anche quando è stato sottosegretario ai Beni culturali, nel sostenere il restauro del Petruzzelli (riaperto ufficialmente a fine 2009 a 18 anni dal rogo) e l’importanza di continuare a preservarlo. Con Michele Emiliano, sindaco di Bari e presidente della Fondazione Petruzzelli, l’idea di una regia di Sgarbi di un’opera c’era già da qualche anno.

«Io sono terrorizzato da quello che sta per accadere – ha scherzato Emiliano a inizio conferenza stampa -. Vittorio rappresenta fisicamente la libertà, e mi auguro porti al Petruzzelli (dove va in scena per la prima volta un’opera di Strauss) più felicità possibile, com’è capace di fare se non si arrabbia. La Salome è un’opera bellissima che speriamo anche di far girare per l’Italia. Sarebbe utile al nostro teatro, che a un anno dalla sua rinascita sconta la grave situazione della cultura nel Paese e lotta per vivere».

Nelle due foto di Carlo Cofano due immagini delle prove di Salome al Teatro Petruzzelli di Bari

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.